La Gazzetta dello Sport

Cairo «Var, c’è sudditanza»

Nel mirino la gara con la Juve e CR7. Preziosi: «È malafede»

- Filippo Grimaldi Mario Pagliara

Var con il contagocce, presidenti infuriati. La tecnologia ha fatto scena muta nel derby di Torino e in Roma-Genoa in tre episodi che hanno danneggiat­o il Toro (due possibili rigori per i granata non assegnati e nemmeno rivisti) e il Genoa (ai rossoblù manca un chiaro penalty). Si è aperta nel segno della protesta la settimana di Urbano Cairo ed Enrico Preziosi, i presidenti usciti sconfitti dalla giornata di campionato. Una protesta che non è figlia dell’ultima domenica, ma della regolarità con la quale gli arbitri stanno negando, dall’inizio della stagione, il ricorso alla moviola. Un forte passo indietro che spinge Cairo a disegnare un paragone evocativo: «È come quando si dà a un popolo la democrazia e poi gliela si toglie». Ci va giù duro Preziosi che rispolvera le «teorie del complotto», parla di «Var come arma impropria: è malafede, mi deferiscan­o pure, a 70 anni devo avere la libertà di dire quello che penso».

VECCHIA BATTAGLIA Quella di Urbano Cairo è ormai una battaglia di lungo corso: «Quest’anno gli arbitri utilizzano molto meno la Var. Ho posto il problema già da settembre, quando si poteva pensare che lo facessi a mio vantaggio, invece oggi si sta vedendo che è un problema di tutti – ha spiegato a Radio Rai 1 nella trasmissio­ne Radio Anch’io -. Resto dell’idea che il Var sia uno strumento di assoluta utilità». Cairo torna al derby di Torino, quando sullo 0-0 l’arbitro Guida ha sorvolato, senza nemmeno rivederli, sui contatti Matuidi-Belotti e Sandro-Zaza. «Quando Matuidi ha spinto Belotti, il rigore era evidente, plateale. Due occasioni in cui era giusto almeno andare al monitor: nell’ultima stagione ci siamo abituati ad avere un Var efficiente, capace di scovare tutti gli errori, ora è stato fatto un passo indietro. Ma quando si prova il meglio non si vuole più rinunciarn­e: la Var va utilizzata più frequentem­ente».

SUDDITANZA Analizzand­o i torti subiti con la Juve, Cairo rispolvera il concetto di sudditanza psicologic­a. «Penso che la sudditanza verso le grandi ci sia ancora, ad esempio la Juve è più forte del Toro, lo dicono i numeri degli ultimi anni». Basta pensare ai «torti subiti da noi negli ultimi derby», e ricorda come «con la Juve siamo molto sfortunati, mi hanno fatto un elenco di situazioni accadute a nostro sfavore incredibil­i. Nel 2013 perdiamo 1-0 per un gol di Pogba con Tevez in fuorigioco, due anni dopo ci negano un rigore per il contatto Pirlo-El Kaddouri; nel 2016, sul 2-1, ci annullano il gol di Maxi Lopez e non c’è un giallo a Bonucci già ammonito». Il mancato uso della Var è costato caro al Toro: «Ci mancano minimo 4 punti, forse anche 5. Addirittur­a a Udine l’arbitro fischiò mentre Berenguer segnava impedendo al Var di entrare in azione». Definisce «non da campione» il gesto di Ronaldo dopo il rigore nel derby, quando ha cercato Ichazo con il petto, «un campione non schernisce il portiere, una cosa del genere non la fa mai».

BASTA PARLARE

«Non credo che servano riunioni

– tuona Cairo -, l’ultima c’è stata un mesetto fa e gli arbitri ci dissero che avrebbero fatto più ricorso alla Var. Sì, il protocollo Var è da rivedere a livello internazio­nale, ma oggi serve applicare quello che c’è: bisogna andare alla Var di più o almeno quando ci sono dei dubbi abbastanza forti».

PREZIOSI NERO «Sono molto arrabbiato, confermo il mio pensiero di domenica: la Var, usata così, è un’arma impropria». Enrico Preziosi è nero, attacca e un po’ anche si sfoga, pure lui a Radio Rai 1: «Il problema non è la Var in sé, che potrebbe essere di aiuto, ma chi la utilizza e in quale modo. Se è nata per evitare sviste ed episodi clamorosi, bene. Ma se poi, di fatto, continuiam­o a utilizzare solo l’occhio umano, nulla cambia». E torna sull’episodio incriminat­o di Roma-Genoa: «Su un gol da convalidar­e oppure no per il Genoa, l’arbitro ha perso 4’ prima di annullarlo, poi sulla spinta a Pandev, clamorosa, ha lasciato proseguire. Mi chiedo se a parti invertite avrebbe fatto la stessa cosa. Non voglio alimentare la cultura del complotto, ma in una situazione del genere è normale che faccia cattivi pensieri. E non mi si venga a dire che la Var ha migliorato la situazione in percentual­i: non posso perdere una partita perché l’arbitro (Di

CR7 HA SCHERNITO ICHAZO: UN CAMPIONE NON FA COSÌ

URBANO CAIRO DOPO IL RIGORE NEL DERBY

GLI SPUNTI Cairo: «Si ricorre alla tecnologia meno dell’anno scorso: va usata di più»

«È come quando un popolo si abitua alla democrazia e poi di colpo gliela togli»

GLI INTERVENTI Tavecchio: «Dalla Var benefici ma la discrezion­alità degli arbitri va ridotta»

Tommasi: «Bisogna migliorarn­e l’utilizzo Su Belotti e Pandev i rigori erano netti»

Bello, ndr) si è rifiutato di riconoscer­e i suoi errori». Preziosi sposa la proposta-Cairo di concedere una chiamata-Var per tempo alle squadre attraverso i capitani. «È necessario consentire al capitano di chiedere una verifica al direttore di gara su un episodio clamoroso». Preziosi è duro sull’arbitro Marco Di Bello che secondo lui «non dovrebbe più arbitrare. I direttori di gara sono pagati profumatam­ente per fare questo lavoro. Il suo non è stato un errore: si è rifiutato di utilizzare la Var che doveva garantire la regolarità di quella gara e non l’ha fatto».

TAVECCHIO E TOMMASI «La Var ha portato giustizia, sarebbe ridicolo rimetterla in discussion­e, ma deve essere limitata la discrezion­alità dell'arbitro». Così, nella trasmissio­ne La Politica nel Pallone su Gr Parlamento, Carlo Tavecchio, che da presidente Figc ha introdotto la tecnologia in campo. Gli fa eco Damiano Tommasi, presidente dell’Assocalcia­tori: «Gli episodi su Belotti e Pandev per me erano da rigore. Quello su Zaza è più dubbio. Il Var è utile, va solo migliorato l'utilizzo». Il presidente dell’Aia, Marcello Nicchi, è rimasto polemicame­nte in silenzio, amareggiat­o dalle dichiarazi­oni di Enrico Preziosi. Per il quale la Procura Federale sta ora valutando il deferiment­o.

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