Staudacher: «Un grande, ha vinto con l’atteggiamento»
●Oggi tecnico azzurro, Patrick nel 2007 vinse l’oro in superG come Paris, lo stesso giorno e sulla stessa pista: «È sceso a tutta»
Stesso giorno, stessa specialità, stessa pista, stessa medaglia. Dodici anni fa, il 6 febbraio 2007, Patrick Staudacher si laureava campione del mondo di superG proprio ad Are. Prima del trionfo di ieri, quello è stato il penultimo oro iridato per l’Italia, seguito soltanto dall’impresa compiuta da Christof Innerhofer a Garmisch 2011, nella stessa specialità. Per Staudacher, quella giornata svedese fu l’apice di una carriera che gli avrebbe offerto anche un podio in Coppa del Mondo, con il 3° posto nel superG della Val Gardena del 2009, e due settimi posti ai Giochi, in combinata a Salt Lake City 2002 e in superG a Vancouver 2010. Ritiratosi nel 2012, oggi Staudacher fa parte dello staff tecnico della nazionale di velocità maschile. Nella scorsa primavera e nello scorso autunno ha seguito i giovani, durante la stagione è aggregato alla squadra di Coppa del Mondo. Ieri era in pista a lavorare e soffrire. «Per me è stata una giornata particolare, fantastica — dice al parterre —. Ho sentito tornare le emozioni di quel giorno. Sono felicissimo per Dominik, ha fatto una gara strepitosa, nell’ultimo pezzo ha rischiato tanto e ha sbagliato un po’, ma è stato un grande. L’ha vinta con l’atteggiamento, alla fine conta quello. È andato giù a tutta. Quando è uscito il sole non è stato facile, il rischio che qualcuno andasse più veloce c’era».
ABBOTTONATO In conferenza stampa Paris ha ammesso che i consigli del vincitore del 2007 sono stati un vantaggio per conquistare la medaglia d’oro. Staudacher, sul tema, non si sbottona. «Oggi ha gareggiato lui, ha fatto tutto lui». Difficile strappargli anche qualche parola su quanto avvenne nel 2007, a quel trionfo iconico per la sua carriera. «Ricordo solo che faceva molto freddo, ma a differenza di oggi (ieri, ndr) il sole c’era per tutti. E poi ricordo che ero riuscito a fare veramente bene l’ultimo pezzo. Feci la differenza lì. Ma questo ormai è il passato, non interessa più a nessuno. Ora dobbiamo festeggiare Dominik».