Allegri e le sue invenzioni Serve un colpo di genio per ricaricare la Juve
●Dal trequartista alle 5 stelle, nei momenti difficili il tecnico ha sempre l’idea giusta: ora dal cilindro deve tirare fuori il coniglio per la Coppa
C’è sempre il Sassuolo nei momenti delicati della sua carriera. Massimiliano Allegri non dimenticherà mai la storica promozione in B coi neroverdi, ma neppure l’esonero al quarto anno milanista e nemmeno l’abisso in cui sprofondò la Juve dopo la sconfitta del Mapei nel 201516, il punto più basso della sua gestione bianconera. Il Sassuolo non è mai una tappa banale: stavolta arriva dopo la fragorosa eliminazione ai quarti di Coppa Italia e il 3-3 col Parma in campionato. Parlare di crisi è esagerato per una squadra che non ha ancora mai perso in campionato e veleggia serena con 9 punti di vantaggio sulla seconda, però non è un momento brillante per Madama, fiaccata dagli infortuni e dal duro lavoro fisico mirato alla Champions. Ecco, la Champions, un pensiero fisso: mancano 13 giorni all’andata degli ottavi e prestigio e fama dell’avversario (l’Atletico Madrid) non garantiscono sonni tranquilli. Chi non si agita è mago Max, che è solito vivere l’avvicinamento alle sfide cruciali con assoluta nonchalance. Allegri è fatto della stessa pasta dei campioni, tira fuori il meglio quando il pallone diventa più pesante. Lo ha fatto spesso in questi anni in bianconero, proverà a inventarsi qualcosa pure questa volta, che non necessariamente sarà un cambio di modulo o un giocatore impiegato in posizione inusuale. La vera sfida della Juventus griffata CR7 è rendere la squadra più offensiva pur mantenendo la solidità difensiva, mettendo gli uomini di qualità nelle condizioni di rendere al meglio, pur non giocando nella posizione prediletta.
MAGIE AL MAX Il primo coniglio a uscire dal cilindro di Max aveva la cresta di Vidal: nella stagione 2014-15, quella dell’esordio di Allegri con la Juventus, il mago trasformò la difesa a tre di Antonio Conte in un 4-3-1-2 con Vidal trequartista, per non essere costretto a rinunciare a nessuno dei suoi centrocampisti: scelta condivisibile quando oltre al cileno hai Pirlo, Pogba e Marchisio. Con una motivazione simile due anni dopo brevettò la Juve a cinque stelle: un centrocampista in meno e un attaccante in più, per schierare tutti insieme Cuadrado, Dybala, Higuain e Mandzukic, che docilmente si adattò a fare l’esterno sinistro. I cambi di ruolo, poi, non si contano: da Matuidi esterno sinistro di centrocampo a Cuadrado terzino a San Siro con l’Inter, nel match decisivo per lo scudetto 2018, vinto all’ultimo respiro.
UN POSTO PER DYBALA Allegri ha ancora due gare a disposizione prima del primo round con l’Atletico: Sassuolo e Frosinone. Difficile, in questo momento, ipotizzare un cambio di modulo o una svolta radicale. Di sicuro però mago Max sta sfogliando con frequenza il grande libro delle magie, alla ricerca della formula che consenta alla sua squadra di offendere senza subire. In campionato alla Juventus nove volte su dieci basta mettere il pilota automatico per raggiungere la meta (i tre punti) senza difficoltà, in Europa serve qualcosa in più. I giocatori lo sanno e non è un caso che le partite migliori giocate finora siano state in Champions (a Valencia e le due volte col Manchester, nonostante la sconfitta dello Stadium, maturata nei minuti finali). Questo perché Madama in Coppa alza l’attenzione. La scommessa di quest’anno è Dybala, sacrificato in una posizione più arretrata per poter coesistere con Mandzukic e Cristiano Ronaldo senza sbilanciarsi troppo. Serve un’altra magia di Max perché trovi al suo numero 10 — un giocatore da cui la Juventus europea non può prescindere — la collocazione giusta nel tridente, facendolo ritornare a tirare con continuità.
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LA CIFRA
I gol incassati dalla Juventus in Champions: 2 con il Manchester e 2 con lo Young Boys