Milan nel futuro L’alleato Scaroni spinge Gattuso
●Il presidente rossonero gli riconosce meriti tecnici e di saper far crescere i giovani. La conferma è più vicina
Il calcio ribalta velocemente i giudizi e Rino Gattuso, che a fine dicembre era un allenatore vicino all’esonero, poco più di un mese dopo è il titolare indiscusso della panchina. Rino era un uomo solo al comando quando Leonardo e Maldini disertavano Milanello, mentre oggi ha trovato una sponda nel presidente Scaroni. E sul futuro di Gattuso, a cui nemmeno la Champions avrebbe garantito di rimanere, oggi ci sono delle certezze in più: le chance di permanenza sono aumentate di molto punti percentuale. L’opinione sull’allenatore non è cambiata in un momento di entusiasmo, e la vittoria sul Napoli del maestro Ancelotti lo ha riacceso, ma dopo settimane di continue verifiche sul campo. Il rendimento delle ultime giornate ha tenuto il Milan stabilmente al quarto posto, con necessità di guardarsi dalla concorrenza ma anche di poter tenere aperto il confronto con l’Inter sul terzo posto. La coperta corta del 2018, se funzionava la difesa mancavano i gol dell’attacco e se funzionava l’attacco mancava solidità in difesa, oggi si stende ovunque. La difesa è nel 2019 la migliore d’Europa per media gol subiti, l’attacco ha trovato i gol di Piatek e il centrocampo è diventato un reparto affidabile e incredibilmente affollato: con il ritorno di Biglia, da ieri in gruppo, uno tra lui, Bakayoko, Kessie e Paquetà rischia il turnover. Oltre ai risultati, fondamentali nel giudizio, il lavoro di Gattuso ha valorizzato i giovani: Donnarumma è nel suo miglior momento, Calabria è più sicuro, Paquetà di settimana in settimana è sempre più coinvolto e Bakayoko è l’esempio perfetto. Da riserva incapace di ambientarsi in Serie A, a pilastro del centrocampo rossonero. Gli obiettivi che il club ha fissato per l’allenatore sono due: i primi posti della classifica e la crescita dei giovani. Rino soddisfa entrambi.
MERITI Oltre il lavoro, resta Gattuso: il simbolo della determinazione e dell’identità rossonera. I meriti, uno per uno, gli sono stati riconosciuti da Scaroni pochi giorni fa. Meriti tecnici: «Ora siamo diventati una squadra. Ed è grazie a Gattuso». E poi i meriti nel creare un gruppo unito e nel saperlo gestire: «Sono contento del clima che si è creato nel Milan, che comprende i nuovi e chi c’era già. Rino è Rino: il carattere che aveva da giocatore lo ha oggi da allenatore. Ha saputo portare dalla sua parte i giocatori, ha superato le difficoltà degli infortuni e ce ne sono successe di tutti i colori. A lui dobbiamo molto». Un tempo Gattuso era in debito con la società per l’opportunità che gli era stata offerta, mentre oggi è il Milan a essere in debito con lui. La stima che il presidente ha dell’allenatore è sincera e non diplomatica. Oltre le dichiarazioni ufficiali c’è un sostegno concreto. Rino avverte la fiducia e si sente ben ancorato: ha la possibilità di lavorare più sereno, senza lo stress dell’ultima spiaggia.
FUTURO La parola finale sull’allenatore del Milan del futuro sarà della proprietà. Scaroni è il vertice della società e la figura di collegamento con Elliott già nel cda cinese. Il suo voto avrà un peso rilevante. L’altro parere decisivo sarà quello dell’a.d. Gazidis, rappresentante diretto di Elliott voluto da Gordon Singer. Non sarà necessariamente in contraddizione ma potrà suggerire anche altre opzioni, magari di fascino internazionale per una squadra che ambisce a tornare nel giro dell’Europa più ricca. L’orizzonte di Rino in ogni caso si sposta più avanti mentre per lungo tempo non andava oltre la partita del fine settimana. Gli errori ci sono stati ma così potranno offrire un’occasione di crescita: nel lavoro atletico per provare a ridurre il numero di infortuni, sul piano del gioco per evitare di ripetere prestazioni scadenti e in personalità per non sbagliare più approccio alla partita o la disfatta nel finale, che ad Atene è costata l’eliminazione dall’Europa League. Se anche sbagliando si impara, Gattuso ha ampliato il proprio bagaglio, pronto a un lungo viaggio.
«GRAZIE A GATTUSO SIAMO UNA SQUADRA. GLI DOBBIAMO MOLTO» PAOLO SCARONI PRESIDENTE MILAN