La Gazzetta dello Sport

Il presidente: «Lo stadio con l’Inter? Più facile un nuovo San Siro»

●L’a.d. nerazzurro Antonello: «Si pensa a 60-65mila posti, un’eccellenza per i tifosi»

- Carlo Angioni Marco Pasotto INVIATI A TREZZO SULL’ADDA (MI)

Di progetti concreti è ancora presto parlare, ma le idee di Milan e Inter per lo stadio che verrà sono chiare. Comincia Paolo Scaroni, il presidente rossonero: «Prendiamo in consideraz­ione sia la ristruttur­azione di San Siro sia l’abbattimen­to, entrambe le opzioni hanno pregi e difetti. Forse è più facile costruire un nuovo stadio che ristruttur­are il Meazza ma l’obiettivo è comunque avere un impianto moderno». Lo segue Alessandro Antonello, a.d. corporate nerazzurro: «Vogliamo un progetto che sia all’altezza delle città più importanti del mondo. Ridurremo un po’ la capacità dello stadio, vogliamo 60-65mila spettatori. Lo stadio sarà più piccolo ma sarà un’eccellenza per i nostri tifosi». Seduti allo stesso tavolo, nella sede della Fratelli Beretta di Trezzo sull’Adda, Scaroni e Antonello danno l’aggiorname­nto sulla questione stadio in comproprie­tà. Che al momento ha alcuni punti fermi: a novembre Inter e Milan hanno firmato un protocollo di intesa per lavorare a un progetto insieme; a fine gennaio il Comune ha chiesto ai due club una risposta su San Siro; qualche giorno fa le società hanno fatto recapitare a Palazzo Marino una lettera in cui chiedono «più volumetrie private» per le aree commercial­i attorno al Meazza come condizione per portare avanti il progetto.

INSIEME Per il resto, siamo ancora a livello di idee, appunto, anche se i team di lavoro di Milan e Inter stanno facendo tutto per capire cosa è più convenient­e. Scaroni ha detto qualcosa di più, Antonello è rimasto più in bilico. Di certo c’è che il Comune preferireb­be restare nel Meazza di oggi, ammodernan­dolo. Per le società sono fondamenta­li le aree extra-stadio, da cui possono arrivare i ricavi maggiori quando non si gioca. Nello scenario del «nuovo» stadio si infila anche la candidatur­a di Milano-Cortina per i Giochi invernali del 2026: la cerimonia di apertura sarebbe al Meazza, quindi la decisione sullo stadio di Milan e Inter non può essere spostata troppo nel tempo. Conferma Antonello: «Vogliamo farlo in tempi brevi. Gestire il Meazza significa quasi gestire una finale di Champions ogni settimana. Ci sono limiti architetto­nici. Vogliamo un progetto di qualità e appena lo avremo lo presentere­mo al Comune». E Scaroni: «Mi arrogo l’inversione a U del Milan, dalla decisione di andare da soli al progetto condiviso con l’Inter. Sono convinto che avremo il miglior stadio del pianeta».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy