Ceferin oggi rieletto presidente, l’Italia è con lui
●Lo sloveno resta in carica fino al 2023. Cena con Gravina e asse con Agnelli per mediare con la Fifa
Con il sole primaverile che accoglie tutta l’Europa del pallone, qualcuno all’Uefa si chiede se non sia una buona idea tornare più spesso a Roma. Di sicuro Aleksander Ceferin ricorderà questa visita: oggi, unico candidato al Congresso, sarà rieletto presidente fino al 2023. Una data non marginale perché un concetto è stato riconfermato ieri senza «se» né «ma»: l’Uefa non vuole Mondiale per club, Global Nations prima del 2024. Quando partirà anche la ChampionsSuperlega, ci sarà un nuovo calendario internazionale e, forse, i gol fuori casa nelle coppe non varranno più il doppio (proposta in discussione). La Fifa ha molta più fretta e su questo si gioca il confronto.
UEFA-FIFA Martedì Ceferin e il presidente federale Gravina hanno cenato assieme. Il numero uno italiano, elettore dello sloveno e di Infantino – candidato unico al Congresso Fifa del 5 giugno a Parigi – sta cercando di partecipare alla mediazione. Nel nome di un compromesso che obbligherà tutti a fare concessioni. Certo, anche ieri piccolo confronto a distanza: Ceferin ha detto a «Le Monde» che non vuole il Mondiale a 48 in Qatar, Infantino ha risposto che «decidono le federazioni». In serata cena ufficiale e nuovo contatto. Lo sloveno, che in mattinata aveva incontrato Papa Francesco, si è presentato con in mano l’aggiornamento del memorandum d’intesa con l’Eca: l’asse con Agnelli è sempre più forte. E s’è premurato di ricordare, nella stessa intervista, «niente Superlega, Psg-Juve ogni settimana sarebbe una noia».
ITALIA AL VERTICE L’Italia è oggi al centro dell’Uefa: nell’Esecutivo ci sono Michele Uva, Evelina Christillin e Agnelli; inoltre Giorgio Marchetti è vice-segretario, Roberto Rosetti capo degli arbitri e Andrea Traverso responsabile del fair play. A proposito: la scelta dell’Eca – affiancare ad Agnelli il presidente del Psg nell’Esecutivo Uefa – non è forse il massimo dell’opportunità, visto che su francesi e City si sta indagando dopo le rivelazioni di Football Leaks. Su una cosa Fifa e Uefa sono ormai convergenti: la Var. Tra una settimana, Roma-Porto e United-Psg, il debutto tanto atteso in Champions. Rosetti ha confermato i principi fondamentali: ricorso solo in caso di errore chiaro ed evidente; nelle situazioni oggettive (fuorigioco, fallo dentro o fuori area…) bastano i due Var; per i casi da interpretare meglio che l’arbitro vada al video in campo «ma cercando di ricorrere alla tecnologia il meno possibile e solo quando è necessario». L’importante è cominciare perché, negli ultimi due anni, gli errori decisivi sono stati troppi.