La Gazzetta dello Sport

SPALLETTI CRUDO O COTTO?

STASERA A PARMA L’INTER SI GIOCA TUTTO

- Carlo Angioni INVIATO AD APPIANO GENTILE (CO)

Dopo tre settimane da incubo l’allenatore alla sfida decisiva: «In ballo ci sono le nostre carriere»

●L’allenatore e la sfida chiave di Parma: «Se non fai risultati è tutto in discussion­e. Ora onoriamo il club, i tifosi e la maglia»

La notte di Spalletti è la notte di chi sa che ci si gioca tanto, praticamen­te tutto: «È lecito che adesso ogni cosa possa essere messa in discussion­e – dice Luciano –, perché senza i risultati i discorsi stanno a zero. Sappiamo che in ballo ci sono le sorti dell’Inter ma anche quelle delle nostre carriere». Tre partite di campionato senza vittorie e senza gol, le inseguitri­ci che si fanno sotto (Roma e Lazio sono a 2 punti), l’ombra di Conte che si allunga dietro il futuro dell’allenatore toscano. Dopo tre settimane da incubo (in cui c’è stata anche l’eliminazio­ne in Coppa Italia) l’Inter comincia oggi a Parma un nuovo campionato: è costretta a farlo dopo aver lasciato per strada molte certezze. Sedici partite per confermars­i ad altezza Champions, ma la necessità immediata è un’altra: fare risultato per spingere via i nuvoloni ed evitare la tempesta che travolgere­bbe tecnico e squadra. E farlo già al Tardini, dove in 24 precedenti di Serie A i nerazzurri hanno perso la bellezza di 14 volte. Spalletti sa che non c’è più tempo, ora tocca ai suoi soldati. Come dice Luciano, «ci sono cose dell’ultimo periodo che vanno difese, non è tutto da buttare», però d’ora in avanti non si può sbagliare. Niente mezze parole, serve l’aiuto di tutti. Perché Sassuolo, Torino, Lazio (in Coppa Italia) e Bologna rimangano un brutto ricordo, perché Parma sia la ripartenza anche in chiave Europa League, altro passaggio fondamenta­le (se non decisivo) del resto della stagione spallettia­na, che comincia giovedì in casa del Rapid Vienna: «C’è da lavorare sulla testa di tutti, con urgenza. Quello che ci è mancato in questo 2019 è un pezzetto delle nostre immense qualità. Ci è successo anche qualcosa che ci ha messo contro alcune situazioni che hanno peggiorato la nostra performanc­e: infortuni, squalifich­e, qualche divagazion­e legata al mercato che non ci ha aiutato molto. Serve una prestazion­e forte, quello che dobbiamo fare è bello chiaro. Contro il Parma dobbiamo fare risultato e metterci dei contenuti. Servono risposte importanti. Adesso la situazione impone di vincere, velocement­e».

CUORE E ORGOGLIO Spalletti, che un anno fa di questi tempi era nel bel mezzo di un’altra e più importante crisi nerazzurra (le partite di fila senza vittoria in Serie A furono alla fine 8), ha bisogno di tirare fuori tutto. L’attacco non segna più? «Ricomincia­mo dal gioco di squadra e arriverann­o i gol», dice Luciano. I nerazzurri non hanno carattere? «Servono più cuore e orgoglio». Il gioco si fa duro? «Dobbiamo migliorare diverse cose, non basta una soltanto». Le risposte sulla carta ci sono, ma Spalletti e i suoi non possono più permetters­i il lusso di aspettare. Prendete Icardi: l’ultimo gol del capitano è arrivato il 15 dicembre contro l’Udinese (su rigore), poi 6 partite di campionato a secco, record negativo in nerazzurro.

«Mauro non segna? Il calciatore forte, quello che fa gol, viene sempre fuori con il lavoro di squadra – spiega Spalletti –. Se non funziona tutto al meglio non c’è bomber che possa rimettere a posto le sorti della squadra. Può fare un gol che può aiutare per una partita, ma è l’assieme che deve migliorare». La risalita passa anche da Nainggolan, il giocatore più discusso. Spalletti ha sempre parlato delle «vampate di Radja», ma finora si è visto solo un briciolo del vero Ninja. Luciano, però, non demorde. E rilancia: «L’ho visto meglio con il Bologna e soprattutt­o negli ultimi allenament­i. Mi aspetto grandi cose da lui, una reazione importante:

viste le esperienze che ha vissuto, può dare tanto a questa squadra, sa gestire le pressioni e deve mettere tutto a disposizio­ne della squadra».

RISPOSTA Cuore e orgoglio, testa e qualità, Icardi e Nainggolan. C’è tutto nella notte di Spalletti. E c’è pure la risposta immediata che Luciano deve dare alla società. Dopo il k.o. con il Bologna la dirigenza era avvelenata, ma l’a.d. Beppe Marotta ha protetto l’allenatore. Di certo uno scivolone a Parma sarebbe difficile da digerire e metterebbe la panchina ancora più in bilico. «Il messaggio che ho ricevuto dalla società e da chi ho vicino quotidiana­mente

è sempre lo stesso – continua Spalletti –. Ci siamo legati per tre anni in estate perché eravamo consapevol­i di dover fare un percorso che avrebbe richiesto tempo per portare il discorso dove molti si aspettano e dove vogliamo portarlo noi. Per quanto mi riguarda le cose non sono cambiate, se non sono cambiate nemmeno per la società mi fa piacere, ma nessuno può aiutare me e la squadra in partita, così come nessuno può fermarci. Per cui si va lì dentro per onorare la maglia, i tifosi, il club, me stesso, il rispetto per tutti quelli che lavorano nell’Inter». Perché a Parma ci si gioca tanto, praticamen­te tutto.

SERVONO SUBITO RISPOSTE IMPORTANTI: METTIAMOCI PIÙ CUORE E ORGOGLIO ARBITRO: Irrati ASSISTENTI: Lo Cicero-Cecconi

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 ??  ?? Luciano Spalletti, 59 anni, seconda stagione all’Inter GETTYLO SCENARIODo­po 3 partite senza vittorie Luciano deve svoltare per mettersi al sicuroOggi i nerazzurri iniziano un nuovo campionato per tenersi la Champions
Luciano Spalletti, 59 anni, seconda stagione all’Inter GETTYLO SCENARIODo­po 3 partite senza vittorie Luciano deve svoltare per mettersi al sicuroOggi i nerazzurri iniziano un nuovo campionato per tenersi la Champions
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