MANUEL: «TORNO PIÙ FORTE DI PRIMA»
Paltrinieri al nuotatore paralizzato: «Credici, ci alleneremo ancora»
Strane le parole. Certe volte se ne sentono migliaia e non ti resta niente dentro. Altre ne bastano poche, pochissime, per bucarti il cuore. Sono stati sufficienti 39 secondi a Manuel Bortuzzo per dire un mucchio di cose in un messaggio audio registrato sul telefonino del presidente del nuoto Paolo Barelli e pubblicato sul sito federale. «Ciao ragazzi, è Manuel che vi parla. Come potete sentire dalla voce sto bene, non mi aspettavo tutto questo calore da parte vostra. Mi avete fatto emozionare tutti. Se potessi vi abbraccerei a uno a uno, tutti quanti. Io adesso vado avanti per la mia strada. Vedrete che torno più forte di prima. Ciao ragazzi, a presto».
TUTTO VERO Ascoltando le sue parole ci è venuto in mente un titolo scelto dalla Gazzetta ormai diversi anni fa, in tutt’altra occasione e per tutt’altre motivazioni. Quel giorno, per celebrare la vittoria del mondiale calcistico del 2006, sulla nostra prima pagina era scritto: «Tutto vero». Manuel ci ha fatto ritornare a quel «tutto vero». Tutto vero quello che ci hanno raccontato in questi giorni e ora spiegato dalla sua voce: una forza incredibile, un desiderio di rassicurare, una dichiarazione d’amore per la vita che la pallottola di piazza Eschilo non è riuscita a strappargli, una voglia di ricominciare più forte di «quel non sentire niente sotto», la paralisi delle gambe, eredità di quel colpo assurdo frutto di un «errore di persona». Tutto vero. Come la follia di quella notte, come i problemi che si affronteranno domani, ma anche come un desiderio imbattibile di riempire la vita di cose belle.
«PIÙ GRANDE DI ME» Tutto vero. Come la sofferenza di Martina, la fidanzata, la compagna sedicenne che ha vissuto con lui l’attimo del terrore davanti al distributore di sigarette. «Una scena che non dimenticherò mai». La mamma la protegge, gli amici la sostengono. «Mi trovo di fronte a una cosa molto più grande di me. Ora spero tanto per Manuel». Tutto vero. Come un signore che si è presentato all’ospedale con una fantastica torta di mele in mano. Stefano Crialesi ha fatto da chef e da fattorino: «L’ho fatta io, per Manuel sì, ma è il mio mestiere». Conosce Manuel? «No, ma... quello che è successo mi ha lasciato senza parole». Lo stesso è accaduto a Francesca Michielin, la cantante. «È un mio conterraneo, ma non lo conosco. Volevo solo stare qui qualche momento, niente di più». Chi invece conosce, e bene, Manuel è Christian Galenda, tecnico azzurro e delle Fiamme Gialle, e suo allenatore. «Era contento di vedermi, magari perché stavolta non gli ho potuto parlare di chilometri e cose da fare... Non vede l’ora di cominciare la riabilitazione». Un percorso che sarà deciso nelle prossime ore. La Federnuoto ha lavorato per mettere in condizione la famiglia di fare la scelta migliore. E fra le opportunità ce n’è anche una vicino casa. A Vicenza, dove il papà lavora, e dove c’è un centro di unità spinale all’avanguardia.
STRETTA DI MANO Ieri, all’ora di pranzo, è arrivato anche Matteo Salvini. «L’ho trovato gagliardo, in forma, tosto, con una madre, un padre e tre fratelli e sorelle assolutamente sul pezzo – ha raccontato il ministro dell’Interno nel pomeriggio a Canale 5 – Ci siamo stretti la mano e aveva una stretta più forte della mia». «Salvini gli ha chiesto come stava – aggiunge il papà Franco – e Manuel gli ha risposto: stai tranquillo che ora con le gambe mi attrezzo e vengo a prenderti...». LA GAZZETTA DELLO SPORT