Iago adesso pedala Ricaricato in bici Affamato di Toro Sarà vero Falque
●Macina chilometri lungo il Po contro la tensione È pronto a tornare al top con l’Udinese
Non troppo lontano dalla casa di famiglia a Vigo, in piazza Mendez Nunez a Potevedra, spicca una delle tante statue, di cui è piena la regione, di Ramon Maria del Valle-Inclàn, uno dei più celebri scrittori galiziani. Una delle sue frasi più popolari ricorda come «in Spagna potrà anche scarseggiare il pane, ma non mancherà mai l’ingegno e il buon umore». Un comandamento per la gente della Galizia, stampato quotidianamente sul volto di Iago Falque. La positività è stata infatti la compagna di viaggio di «Iaghino», come lo chiamano affettuosamente gli amici, nell’opaco mese di gennaio, forse il momento più difficile da quando veste il granata. Ma il destino preserva sempre una nuova occasione, e quella di Falque bussa alla porta proprio domani: con l’Udinese riavrà fiducia e un posto da titolare. Sarà la chance per un nuovo inizio, per tornare ad essere il faro e il trascinatore di questo
Toro. Che ha terribilmente bisogno dei suoi colpi di genio. E c’è un motivo in più per tornare grande: non «buca» i friulani dal 2 novembre 2014. Un’eternità.
IDENTITÀ Quel volto cupo dopo la sostituzione contro la Roma è rimasto nell’immaginario collettivo un po’ come il manifesto del suo inizio d’anno: l’animo in tumulto in mezzo a mille sentimenti, così triste e solitario. C’è da giurarci che sarà stato lui stesso il primo a tornare a casa deluso dopo quella cinquantina di minuti all’Olimpico. Aveva chiuso il 2018 con la gioia del gol all’Empoli, ha stappato il nuovo anno con due pomeriggi da dimenticare (la Fiorentina in Coppa e la trasferta di Roma) e le due successive panchine contro l’Inter e a Ferrara. Eccola l’opportunità per tornare ad essere lo «Iago della bilancia», come spesso gli è capitato e come un po’ tutti gli chiedono al Toro:
È l’anno in cui scadrà il nuovo contratto di Iago al Torino rinnovato a novembre. l’uomo che inventa e che illumina, riprendendosi il ruolo del personaggio che riesce a dare un’identità offensiva a una squadra affamata d’Europa.
COLLOQUI E qui torniamo al buon umore, alla regola del buon galiziano. Iago sta attraversando questo periodo di appannamento con il sorriso e con un invidiabile atteggiamento zen. Conservando l’entusiasmo. Quando Mazzari ha incrociato lo sguardo con lui vi ha ritrovato fuoco, voglia e determinazione. In questi giorni Walter ha cercato spesso il dialogo, perché sa bene che la sua qualità è una risorsa strutturale per riempire di energia la rincorsa europea. Non c’è stato bisogno di tante parole, tra i due basta un cenno: nell’ultimo anno si sono «connessi», cercati, in una sintonia a livelli top. Mazzarri si aspetta il cambio di marcia, cioè nient’altro LA GAZZETTA DELLO SPORT che torni il solito Iago.
PEDALARE E quando la testa si riempie di pensieri arriva il momento ideale per pedalare. Nel senso più letterale: Iago ha iniziato a fare delle belle passeggiate in bici, preferibilmente lungo il Po nel giorno di riposo dopo la partita. Qualche volta da solo, spesso in compagnia come, ad esempio, con Tomàs Rincon, uno degli amici più stretti quando si chiude la porta dello spogliatoio. È la strada scelta per smaltire preoccupazioni e tensioni, un modo anche per riflettere e ritrovarsi in mezzo a paesaggi fantastici. E allora l’Udinese sarà la porta di accesso verso una nuova avventura. Per aprire il gas in un anno avaro finora di gol (solo 3, mai così pochi da quando è al Toro), in una stagione non facilissima nella quale è stato pure frenato da due infortuni, a settembre e prima del derby. Ma il domani è una voglia matta di tornare ad essere Iago. Quello per cui la gente del Toro impazzisce.