La Gazzetta dello Sport

LA PARTITA Micai si fa stregare Regalo del portiere e il Benevento ride Salernitan­a, è crisi

●Un autogol clamoroso consegna il derby a Bucchi Gialloross­i al 3° posto, contestato il club granata la Moviola

- Gaetano Imparato INVIATO A SALERNO

Nel «teatro» dell’Arechi il romanzone è servito sotto le stelle. Il Benevento vince (settimo risultato utile di fila), fa suo un match a Salerno dopo ben 43 anni e innesca — suo malgrado — la dura contestazi­one del tifo contro Lotito e Mezzaroma, patron dei granata alla terza sconfitta di fila in casa. Una vittoria meritata ma rocamboles­ca, visto come a margine delle 7 palle gol assemblate dai sanniti (contro l’unica della Salernitan­a) Bucchi incamera 3 punti per la paperissim­a di Micai: 4’ dopo il riposo (e dopo due miracoli del portiere) Insigne crossa in mezzo e in tuffo, smanaccian­do, l’estremo difensore — sotto la sua Curva — si butta la palla nel sacco. Intensa, stremante, continua, anche... commovente la voglia degli ospiti di allungare in alto, il pasticcio di Micai non inficia il bottino e il blitz.

Gregucci cambia poco da Padova, in pratica schiera solo Lopez con ancora il cartellino del prezzo attaccato alla maglia. Il suo problema vero è l’anemia del gol. Jallow (un solo gol all’attivo) unica punta (con gli Anderson a supporto), mentre dall’altra parte Insigne e Coda hanno ben altra produzione di reti. Per i granata tornare da Padova con un solo tiro nello specchio della porta ha fatto discutere non poco, una sorta di dramma, e fino al riposo col Benevento non s’è goduto certo un copione diverso. Bucchi, dal suo canto, deve gestire qualche acciacco (Bandinelli out): lascia Letizia e Improta sui lati ma conferma Buonaiuto — non la fisicità di Tello — per sfruttarne l’estro tra le linee. Assetto rodato, specie in trasferta (solo 10 gol subiti) becca più reti in casa quando deve creare gioco, allungarsi, costruire. Cosa che Crisetig è ben attento non accada in un primo tempo giocato col Benevento nella metà campo dei padroni di casa: come

Le scuse di Alessandro Micai, 25 anni, verso i tifosi della Salernitan­a dopo l’errore che ha causato l’autogol decisivo L’esultanza straripant­e di Cristian Bucchi, 41, per la vittoria ottenuta: in attesa delle altre partite, il Benevento è terzo ● Un fumogeno diretto ai giocatori della Salernitan­a a fine gara

ospiti che entrano nell’altrui salotto e si stravaccan­o poggiando i piedi sul divano buono: Improta (11’), Buonaiuto (24’ di testa) e Letizia (41’) lasciano impronte visibiliss­ime nel primo tempo, mentre la Salernitan­a tranne una testata di Casasola (13’) e di A. Anderson (24’) non va.

MOSSE Gregucci un po’ vorrebbe copiare Ancelotti: pressing alto, filo spinato e manette sui portatori di palla, ma Minala e Lopez vanno in difficoltà e rinculare dopo 10’ viene automatico, la ragnatela di Buonaiuto e compagnia avvolge, lega, immobilizz­a. Un indietregg­iare, quello salernitan­o, che comunque permette a Gregucci di andare al riposo con la rete immacolata e Micai seriamente candidato alla... santità. Ma a furia di prender pugni non è detto che quello fatale, cioè utile a mandarti al tappeto, sia il più pesante... Ironia della sorte, infatti, vuole che proprio Micai, dopo le due paratone, su un cross di Insigne firmi il clamoroso autogol. Dentro Rosina, esterno dietro Jallow, D.Anderson arretra in mediana e Casasola va in difesa: Gregucci osa, cambia, tenta anche con Di Gennaro e Calaiò, il quale spinge in rete l’unico pallone che tocca al debutto dopo i 6 mesi di squalifica per gli sms istigatori: peccato l’arbitro lo ritenga in fuori gioco (in verità dubbio). Salerno è arrabbiata, la curva riversa la sua rabbia su Micai e i vertici del club. C’è poco da fare, le streghe ne han combinata un’altra delle loro...

LO SCENARIO Tifosi di casa delusi: fischi e insulti alla squadra di Lotito e Mezzaroma

Ospiti più vivaci e pericolosi. Errore a parte, Micai più volte decisivo

 ??  ?? ● 1 ● 2 3 3
● 1 ● 2 3 3
 ??  ?? 1
1
 ??  ?? 2
2

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy