La Gazzetta dello Sport

Danilo&Pecco La scommessa è (quasi) vinta

●Petrux: «Finire primo trasmette convinzion­e». Bagnaia: «Figo un giro così qui»

- INVIATO A MOTEGI p.i.

Le due grandi scommesse Ducati per ora stanno rispondend­o presente a ogni chiamata. Danilo Petrucci e Francesco Bagnaia, il primo approdato nel team ufficiale dopo anni di gavetta, sulla testa la spada di Damocle di un anno solo di contratto che lo obbligherà a non fallire, il secondo arrivato al suo posto in Pramac con le stimmate di campione del mondo Moto2, hanno passato un inverno che finora meglio non potrebbe essere, sempre veloci e convincent­i in ciascuno dei test fin qui disputati, Valencia, Jerez e ora Sepang. Da ieri nell’asfalto malese è scolpito il nuovo record ufficioso di Petrux, ma Bagnaia, con la vecchia GP18, gli è finito alle spalle per appena 63 millesimi. Guarda caso il numero con cui correrà in MotoGP dopo il 21 della Moto3 e il 42 della Moto2.

NON BASTA «Ho lasciato la pista ruzzolando ma da primo – ride Danilo ricordando la caduta poco prima dell’ora di pranzo -. Per me questo è stato un gran bel test, anche se non veritiero in ottica gara. Corressimo ora non so se lotteremmo per la vittoria, forse neanche per il podio. Io di sicuro in quel giro ho spremuto tutto il potenziale, ma conta il passo gara, e l’uomo da battere sarebbe Viñales , il più veloce in questi tre giorni dominati dal gran caldo, che è il nostro punto debole. Però finire primo conta per la convinzion­e». Il lavoro di sicuro non manca. «La Yamaha ha fatto grossi passi avanti, Rins va forte con la Suzuki, le Honda più fa caldo e più vanno veloci, c’è Bagnaia, c’è Morbidelli… fai il conto e siamo subito in 10, tutti con la possibilit­à di salire sul podio. Ogni anno il livello si alza, lasciare a casa uno come Pedrosa (che ieri è stato operato con le sue cellule staminali; n.d.r.) in questo senso è stato impression­ante. Il mio obiettivo è di stare costanteme­nte nei cinque, ma sarà l’obiettivo di tutti».

CRESCITA Può invece permetters­i più calma, Bagnaia, che però, almeno guardando al cronometro, la calma non sembra proprio sapere cosa sia quando sale in moto. «A fare un giro così veloce su una pista come questa ti senti proprio figo, guidare la Ducati dà gusto – sorride felice Pecco, nonostante una gastroente­rite ne abbia rallentato il lavoro -. Sinceramen­te mi aspettavo di fare bene, ma l’obiettivo al terzo giorno era di girare in 1’59”, non così forte. Ora sto guidando la Ducati come una MotoGP, e soprattutt­o ho fatto grossi progressi in frenata, che era dove soffrivo di più i primi due test. Sì, sono davvero contento».

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Pecco Bagnaia, 22 anni, iridato Moto2, al debutto con Ducati GETTY

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