Suzuki e Yamaha hanno un gran passo ma Rossi frena
●Viñales: «Torno a casa felice». Valentino: «Miglior test in 2 anni però serve ancora tempo». Rins impressiona per costanza
Se sul giro secco la Ducati è nettamente la migliore, tutto si complica nel giudicare il passo gara. Perché non è mai facile, durante i test, valutare il lavoro sulla distanza: troppe le variabili da prendere in considerazione e, soprattutto, sconosciute. Soltanto dentro al box si sa esattamente con che gomme si è girato, quanti litri di benzina sono stati messi dentro al serbatoio, cosa si sta provando in quello specifico momento. Al di là di questi dubbi leciti, si può dire con ragionevole certezza che due piloti hanno fatto la differenza sulla distanza: Alex Rins e Maverick Viñales. Suzuki e Yamaha, quindi, al di là di quello che dice la classifica. Entrambi hanno impressionato: Rins per la quantità di giri in 1’59” (13), Viñales per la costante velocità tenuta nei due giorni. «Vado a casa stanco, ma felice — spiega Vinales —. Il tempo sul giro conta poco, è molto più importante il passo gara: perciò sono tranquillo. Abbiamo una buona base, siamo migliorati rispetto al 2018».
CARICO I tempi lo confermano: se la gara fosse oggi, Rins si giocherebbe la vittoria, mai ottenuta in MotoGP e che alla Suzuki manca dal GP di Gran Bretagna del 2016. Quando a vincere fu Viñales, che lasciò la Suzuki per puntare al titolo con la Yamaha. Ma, dopo un 2017 iniziato a mille, lo spagnolo e la marca di Iwata si sono persi: insieme stanno cercando di ritrovare la strada della competitività. «I test sono sempre difficili da interpretare — commenta Maverick —, ma sicuramente siamo più costanti e facciamo lavorare meglio le gomme. Siamo cresciuti nel freno motore, ma non basta, perché la Ducati è superiore. La simulazione gara è stata molto buona: siamo più vicini rispetto all’anno scorso». Lo spagnolo sta molto attento a non sbilanciarsi: troppe volte, nella passata stagione, si era illuso di aver risolto tutti i problemi, per poi ingoiare bocconi amari la domenica.
CLIMA La situazione però sembra molto diversa, come conferma Valentino Rossi, nel complesso meno veloce del compagno di squadra, ma anche lui efficace con le gomme usate a dispetto della classifica. «Speravo di più, ma è comunque il miglior test degli ultimi due anni: abbiamo provato tanto materiale, anche se non tutto ha dato buoni riscontri. C’è voglia di fare, ma serve tempo per recuperare sugli avversari. Se la gara fosse domani, sarei preoccupato, ma rispetto al passato ho visto una reazione positiva». Non solo: Rossi e Viñales hanno “copiato” i piloti Ducati, facendo 7-8 giri insieme. «E’ importante — spiega Vale —: l’ho proposto a Maverick e lui ha accettato. Entrambi vogliamo che la M1 sia competitiva».