La Gazzetta dello Sport

«Abituato alle difficoltà Icardi è condiziona­to: ora chiudere il rinnovo»

●Spalletti esce da tre settimane da incubo: «Ma resto cauto. Su Mauro fatti troppi discorsi: ci sono cose da chiarire»

- Carlo Angioni INVIATO A PARMA

Voleva più cuore e orgoglio, si aspettava una risposta forte, sperava che i suoi leader tirassero fuori finalmente una partita da Inter. La notte di Luciano Spalletti, quella che «mette in ballo le carriere» di tutti i nerazzurri (copyright dell’allenatore toscano), è una notte prima di paure e poi di sorrisi e abbracci, quelli che il 2019 non aveva ancora mai regalato. Così, alla fine, Luciano rialza la testa dopo tre settimane da incubo e dice: «Io sono addestrato alle difficoltà, la mia carriera e mio padre mi hanno addestrato. Questa vittoria è importante come era una sconfitta difficile da superare quella col Bologna. Ci dà entusiasmo e forza. Però mi hanno insegnato a essere più cauto da quando sono all’Inter. Teniamo un profilo bassissimo e si va a riprendere un po’ di sicurezza».

MOMENTO DIFFICILE Anche stavolta sembrava che la palla non volesse entrare, poi il lampo di Lautaro e dopo 366 minuti di astinenza il cammino dell’Inter può ricomincia­re. Icardi non si è ancora ritrovato, ma Luciano può essere contento per il segno più della partita di Nainggolan e Perisic. «Abbiamo le potenziali­tà per sopperire alle difficoltà del momento – continua Spalletti –, però dobbiamo sempre mettere le nostre caratteris­tiche nei contenuti della partita: a volte sembra una cosa banale ma non si riesce a farlo. Stavolta invece siamo stati ordinati, nel primo tempo non eravamo tranquilli, forse c’era un po’ di insicurezz­a, abbiamo sbagliato qualche scelta e il Parma ha provato a venire a mordere, ma non è la sua partita e si vedeva. Quando gli dai campo vanno veloce sulle punte. Come perdi una palla e ti trovano i terzini aperti, diventano micidiali: Gervinho sa essere devastante».

CAMBIO Con il Napoli e con l’Empoli, nelle due vittorie a cavallo di Natale e Capodanno, era stato decisivo l’ingresso di Lautaro. Stavolta il colpo si è ripetuto. Ma vedere insieme dall’inizio Icardi e il Toro resta molto difficile per Spalletti: «Mauro e Lautaro sono due prime punte, bisogna trovare il momento in cui le due squadre vanno a schiacciar­si per vederli in coppia. In alcuni momenti non abbiamo trovato la tranquilli­tà di fare le nostre giocate, non avevamo in mano le nostre qualità. Loro si assomiglia­no molto, anche se mi sembra che ultimament­e li ho fatti giocare insieme di più. Poi occorre maggior aiuto dagli esterni. Secondo me Perisic ha fatto una grandissim­a partita. Peccato solo aver perso ancora alcuni palloni che ci permettere­bbero di fare male».

RINNOVO Icardi resta a secco per la 7ª partita di fila, il rinnovo del contratto ancora non arriva: «Le voci su Icardi disturbano il gruppo? Io non gli ho creato nessun problema... Le cose vanno chiarite, perché poi quando si lasciano a metà si lasciano aperte alle interpreta­zioni. Qualche discorso di troppo si è fatto, ora è tempo di parlare di queste cose che ci siamo tirati dietro per mesi. Mauro è evidenteme­nte condiziona­to da alcune situazioni nell’ultimo periodo, deve liberarsi dei discorsi che lo circondano. I direttori hanno accettato di parlare del contratto, ora vadano e lo definiscan­o».

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LAPRESSE Luciano Spalletti è nato a Certaldo (Firenze) il 7 marzo 1959

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