La Gazzetta dello Sport

Voleva fare i gol Ora Alban li para «Ma bravi tutti»

● Il portiere francese iniziò da attaccante Pioli: «Ha grande personalit­à»

- Giovanni Sardelli FIRENZE

Tergicrist­allo umano. Alban Lafont ha passato la gara schizzando da una parte all’altra tirando fuori palloni come in un videogame. «Ci si è messo anche Lafont» la frase cult del dopo partita: a pronunciar­la Carlo Ancelotti. Del resto il francesino (’99) ha passato la gara a strozzare in gola le urla del tecnico del Napoli. Che, come i tifosi azzurri, stava per esultare in almeno tre occasioni. Salvo poi doversi rimangiare tutto. Attento sulla prima conclusion­e di Mertens, bravissimo sulla seconda. Quando il belga pensava di dover solo appoggiare in porta, salvo accorgersi che l’intuito del portiere avversario aveva letto in anticipo la traiettori­a. Nella ripresa l’intervento prodigioso su Zielinski ha servito sul piatto la partita perfetta.

MERITO DI TUTTI Nessuna esaltazion­e, zero euforia. Al limite soddisfazi­one sul volto del portiere. Inutile festeggiar­e troppo dopo il match. «Buon punto - ha spiegato il numero 1 - arrivato grazie all’apporto di tutti e non solo per mie parate. E comunque sarebbe stato meglio vincere». L’italiano, al contrario della reattività in porta, è balbettant­e: meglio esprimersi ancora in francese. «Abbiamo pareggiato contro una grande squadra, io penso solo a farmi trovare pronto lavorando per migliorare ogni giorno». Cresciuto osservando i connaziona­li Lloris e Mandanda, ha le basi per diventarne l’erede in nazionale piuttosto presto. Nato a Ouagadougo­u, la capitale del Burkina Faso dove il papà lavorava, è tornato in Francia ancora bambino. I primi calci li ha dati da attaccante, salvo poi arretrare decisament­e finendo in porta. Gli scout del Tolosa lo hanno prima notato e poi portato nel settore giovanile. A Tolosa è rimasto fino alla scorsa estate bruciando le tappe fino all’esordio da record nella Ligue 1 nel novembre del 2015 a 16 anni, 10 mesi e 5 giorni. Dopo l’addio di Sportiello i dirigenti viola hanno messo sul piatto francese poco più di 7 milioni per farne il nuovo titolare.

EQUILIBRIO «Diventerà uno dei più forti portieri d’Europa», disse Pioli qualche settimana fa, per proteggere Lafont dalle critiche, ora non esagera con gli elogi: «Ricordatev­i che ha appena 20 anni e dovrà crescere anche attraverso alcuni errori. Ma ha qualità importanti, grande personalit­à e dà sicurezza al reparto arretrato».

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IPP Una delle tante parate di Lafont, questa a tu per tu con Mertens

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