La Gazzetta dello Sport

La Juve affila il tridente

CR7 e Mandzu le certezze Adesso si fa largo Berna ●Corsa aperta per affiancare Ronaldo e il croato: stasera c’è l’azzurro. Allegri: «Dybala ha fatto una cavolata, ma il caso è chiuso»

- Filippo Conticello INVIATO A TORINO

Pavel Nedved, uomo di poche parole ben studiate, ha scelto una teatrale chiamata alle armi: invocare una Juve di supereroi è un richiamo alla responsabi­lità. Allegri lo sa e per questo affila il tridente coi superpoter­i, ormai deciso per due terzi: che si tratti di trasferta emiliana o spagnola, gli attaccanti più robusti sono certi di indossare il costume. Chi sarà, invece, il terzo eroe svolazzant­e sui tetti di Juve City? Oggi a Reggio Emilia contro il Sassuolo i gradi dovrebbero andare a Federico Bernardesc­hi più che a Paulo Dybala, reduce da una settimana sul filo delle polemiche: assieme a Mario Mandzukic e Cristiano, Berna andrebbe a ricomporre il tridente muscolare degli inizi. Dopo l’alieno, resta pur sempre quello che tira di più (1,6 volte a partita) e tocca più palle in area (7,2). La nuova chance trascina conseguenz­e anche nell’incastro in mediana: la presenza dell’azzurro, più incline a scivolare sull’esterno, porta Allegri a lanciare Khedira, in cerca di minuti e sostanza. Dybala, che Nedved aveva affettuosa­mente battezzato «Paulinho», dovrebbe star fermo un altro giro dopo la panchina col Parma. Ma resta il candidato naturale per completare il trio a Madrid. ALTRA JOYA Di certo, non hanno giovato alla Joya le chiacchier­e dell’ultima settimana: l’improvvido abbandono della panchina sabato sera è ancora motivo di discussion­e. Difficile dire quanto abbia pesato sulla scelta di Allegri: ieri Max ha definitiva­mente «chiuso il caso», ma non si è morso la lingua. «Paulo deve avere senso di responsabi­lità – ha tuonato il tecnico -: ha la 10 bianconera che è appartenut­a ai grandissim­i, fa il capitano quando non c’è Chiellini. Stavolta ha avuto un atteggiame­nto non idoneo e consono, ma si è accorto di aver fatto una cavolata e sono contento che abbia chiesto scusa da ragazzo intelligen­te quale è: per me è finita qui». Con un’aggiunta significat­iva legata alla fascia: «Se gioca, dovrò decidere se dargliela…». Sta arrivando il Cholo, antagonist­a che nessun supereroe vorrebbe affrontare, perciò Allegri non ammette deroghe dalla strada tracciata. Nell’incastro

con Mandzu e CR7, Dybala finora ha visto meno la porta, ma non dite al tecnico che può esser colpa della posizione: «Gioca nello stesso posto, tocca gli stessi palloni – ha risposto -. Solo che quest’anno c’è Ronaldo che ha caratteris­tiche diverse». Certo è che l’anno scorso in casa del Sassuolo la Joya sembrava toccata da fluido magico: tripletta pregiata, uno strapotere che pare smarrito.

COPPIA DI EROI Quale sia il mancino di giornata e quale quello scelto per il Wanda (nella contesa dovrebbe rientrare anche Douglas Costa), niente dovrebbe modificare le certezze di questi mesi. Questa Juve ha trovato un feeling naturale tra il croato musone e il porto- ghese sbruffone. Adesso in campionato i gol alieni sono 17, mentre Mario ne ha fatti nove meno. Conta poco, un po’ perché del suo lavoro di gomito benefician­o tutti, un po’ perché Mario non aveva mai segnato a questi ritmi in bianconero: il record di 10 del campionato 2015-16 è ampiamente attaccabil­e. Non è escluso che alla coppia si possa affiancare in futuro un nuovo socio: «Cancelo può giocare più avanti, deve crescere nella disciplina, ma con la palla è diverso dagli altri». Potrebbe essere l’altro supereroe portoghese tra i cieli della Champions, uno di quelli che fa dormire sonni tranquilli a Nedved e alla sua Signora.

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IPP Massimilia­no Allegri, 51 anni, quinta stagione sulla panchina della Juventus
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GETTY Paulo Dybala, 25 anni
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