La Gazzetta dello Sport

Presente e passato Zapata ora è super e sfida l’ex Petagna Gasperini avvisa «Gli unici fin qui a metterci sotto»

●L’Atalanta ospita la Spal: all’andata la sconfitta nerazzurra fu decisa dalla doppietta di Andrea

- Francesco Fontana

«AZingonia ti vogliono ancora bene, ma adesso qui comando io. Intesi?». «Ok, ok, ok... Ricordati, però, quello che ho fatto nella partita d’andata». Troppo banale, per la sfida di oggi, una presentazi­one del genere? Probabilme­nte no, perché a «parlare» sono due giganti. Ci sono loro sulla copertina di Atalanta-Spal, veri pesi massimi. E non due qualsiasi, ma gente che si è data il cambio nell’attacco di Gasperini e, di conseguenz­a, nel cuore dei tifosi: sul ring ecco Duvan e Andrea, man of the match nel 2-0 di settembre. Tanti muscoli (una novantina di chili per entrambi), stazza simile. Tra qualche ora faranno a sportellat­e nelle aree avversarie per cercare, come sempre, il gol: Zapata vuole il 16esimo in campionato (toccherebb­e quota 21 in stagione), Petagna insegue il numero 8. Niente male per il ragazzone di Trieste, cresciuto nel settore giovanile del Milan e che dalle parti di Bergamo, dopo un bel girovagare, ha mostrato gran parte delle proprie qualità, nonostante i dubbi sul suo killer instinct (un po’ come Duvan): 9 reti in 63 partite. Statistich­e all’apparenza deboli, forse troppo, ma che dietro nascondono un lavoro meraviglio­samente sporco che poche righe non potrebbero spiegare.

PIÙ BOMBER Contando anche Europa League e Coppa Italia, Andrea arriva a 11 in 75 match. Messa così, sembra ancora poca roba, ma se si aggiungono i 18 assist la lotta è differente: movimento costante, soprattutt­o venendo incontro per liberare spazio agli esterni e all’amico Papu. Pure intelligen­ti spizzate di testa e quanti avversari portati via. Questo è Petagna, classe ’95, 24 anni a giugno. Non un vero e proprio bomber d’area, ma un centravant­i al servizio della squadra. Perlomeno in maglia Atalanta, perché quest’anno a Ferrara le cose sono cambiate (o migliorate, a seconda dei punti di vista): finora zero assist (una notizia), ma già 7 squilli. E quando si fa vivo quel vecchio (caro) «vizio» di tornare indietro per prendersel­a, dalla panchina qualcuno si sbraccia per ricordargl­i che Bergamo è il passato. Mister Semplici vuole che stia là davanti il più possibile. La testa, più che per smistarla, meglio usarla per segnare. Proprio come nel 2-3 con il Parma (Bruno Alves, non proprio l’ultimo arrivato, ne sa qualcosa). Quello stacco, di certo lo avranno visto i difensori del Gasp. Loro conoscono a memoria Andrea, decisivo con una doppietta nel successo di un girone fa (tap-in da pochi passi e sinistro con deviazione). Oggi, manco a dirlo, sogna il bis. Dall’altra parte ci sarà il gigante di Cali: la sfida è lanciata. ● (f.f.) «L’unico avversario che ci ha messo sotto». Dopo il k.o. di Ferrara, la Dea era giù. Oggi, con 35 punti, è un’altra squadra: «Ma niente tabelle - così ieri Gasperini -. E con la Spal sarà dura». All’andata decisivo Petagna: «Come Kurtic, ci ha dato tanto. Sarò sempre legato a entrambi». Sulla classifica: «Zero calcoli. E c’è pure la Coppa Italia». Infine, sulla squadra: «Eccetto Varnier, tutti disponibil­i (prima convocazio­ne per Ibanez, ndr). Gomez trequartis­ta? Non ci sono mille soluzioni». TRA LE STAR Difficile aggiungere qualcosa di nuovo a ciò che è già stato detto nelle ultime settimane. Da AtalantaNa­poli (1-2 il finale il 3 dicembre), Zapata ha fatto di tutto e di più. Da sempre una forza della natura, ora è anche meglio. Tanto potente da aver guardato lassù mamma Elfa (scomparsa nel 2010, la ricorda così a ogni esultanza) 17 volte nelle ultime 11 gare tra Serie A e Coppa Italia. Nello 0-1 di Cagliari ha faticato, bravo Maran a limitarlo, ma per la Spal non sarà facile replicare.

CHE OBIETTIVI Lui vuole ripartire subito e prendersi la rivincita dopo il k.o di Ferrara, i suoi 90’ furono un colpo di testa in avvio (fuori) e poco più. Stando allo score attuale, roba vecchissim­a. Per sé e per la Dea: ora c’è l’Europa all’orizzonte, una classifica-cannonieri, perché no, da vincere (al momento Ronaldo e Quagliarel­la sono a +2 e +1) e un posto tra le stelle nella corsa alla Scarpa d’Oro (Messi, 21 centri in Liga, primo con 42 punti, Zapata a -12 assieme a gente come Suarez e Aubameyang). Numeri e belle storie, ma oggi parla il campo. Anzi, il ring: a Bergamo chi comanda? Duvan e Andrea, fatevi sotto.

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