La Gazzetta dello Sport

È l’ora del Gallo Così Mazzarri lo spinge in gol «Voglio che stia vicino alla porta»

●Il tecnico granata: «Bisogna segnare di più». E per aiutare Belotti a sbloccarsi torna al doppio trequartis­ta: Iago-Baselli

- Mario Pagliara INVIATO A TORINO

Dove sono i gol del Gallo? Walter comincia innanzitut­to da dove vorrebbe che Belotti sia in campo: «Non voglio che torni indietro, voglio che stia lì. Davanti alla porta». E, nel rendere chiaro e pubblico il concetto, si fa aiutare anche dalla gestualità delle mani e del viso. «Siamo tutti d’accordo: a me Andrea serve davanti alla porta». Le parole accompagna­no fuori da un possibile equivoco, servono a comprender­e meglio come quel Belotti generoso e maratoneta, così come si è speso nelle ultime uscite in un pressing a tutto campo, non sia il frutto di una richiesta di Mazzarri. «Questa generosità dipende da lui, in quanto capitano si sente in dovere di dare di più». Meno chilometri e più uomo d’area: Walter vuole che torni all’antico. «In questo momento facciamo pochi gol. Ed è il motivo per il quale non riusciamo a compiere quel salto di qualità atteso. Ma questo potrebbe essere anche il nostro limite… Il dato oggettivo è che abbiamo meno punti di quelli che avremmo meritato rispetto alla qualità delle prestazion­i a causa di questo problemino». Se sarà la domenica del Gallo lo si capirà tra poche ore, intanto Mazzarri ha bisogno del suo capitano in una modalità «più cattivo e cinico, e ci serve lì. Il suo compito di pressing finisce sul primo o, al massimo, sul secondo difensore centrale, quando incontriam­o le squadre che giocano a quattro. Il resto spetta ai compagni».

ASPETTANDO IL PRIMO CANTO La pur apprezzata generosità ha fatto però uscire Belotti dall’area. Sette gol finora, di cui quattro su rigore, non possono essere un bottino soddisface­nte. E poi c’è un digiuno da spezzare, un trend da invertire: in questo campionato il Gallo non ha mai segnato su azione nelle partite casalinghe. Solo due gol al Grande Torino, entrambi su rigore, al Napoli e al Genoa. «Se mi aveste visto durante la rifinitura, avreste notato come ho detto ad Andrea parecchie volte: “devi stare lì, devi stare lì”», racconta Mazzarri. E in questo 2019 Belotti è ancora a secco.

LA VIA PER IL GOL D’accordo, il Gallo deve segnare di più e per farlo deve giocare negli ultimi trenta metri. Mazzarri si è però chiesto come lo si possa aiutare. «Ci abbiamo lavorato in settimana, abbiamo provato delle nuove soluzioni affinché non si ripetano gli stessi errori: spesso sbagliamo l’ultima decisione, la giocata dentro o fuori dall’area, vanificand­o tutto. E’ chiaro che questo è il nostro punto debole: dobbiamo essere più bravi a fare gol». Una delle possibili vie per il gol sarà ripercorsa oggi contro l’Udinese: rivedremo il Toro con il doppio trequartis­ta, come non accadeva dal trittico con la Fiorentina (27 ottobre), Sampdoria (4 novembre) e Parma (10 novembre): Iago Falque chiamato a inventare insieme a Baselli, che si alzerà quando la squadra dovrà fare gioco. Due tra gli uomini di maggiore qualità al servizio del Gallo. A proposito di punte, chissà che oggi non sia il giorno dell’esordio del bomber della Primavera Millico (un Duemila), il primo cambio in attacco. «E’ un ragazzo interessan­te, è cresciuto tantissimo. Vedremo se ci sarà bisogno del suo aiuto». Parola di Walter.

OCCORRE ESSERE PIÙ LUCIDI E PRECISI NELLA FASE DELLA FINALIZZAZ­IONE: È IL NOSTRO LIMITE

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Walter Mazzarri, 57, secondo anno col Torino

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