La Gazzetta dello Sport

Il solito Donnarumma Un Alfonso da applausi E il Brescia vede la A

●Il capocannon­iere firma una doppietta e arriva a 21 gol Il portiere sventa un rigore e spegne la rimonta del Carpi

- Il capocannon­iere Alfredo Donnarumma, 28 anni, esulta Matteo Brega INVIATO A BRESCIA

Il prossimo sarà un venerdì grasso. Iniziate pure a digerire l’idea. Il Brescia batte il Carpi e si presenterà a Palermo da capolista con un punto in più. Dentro la vittoria della squadra di Eugenio Corini però c’è un piccolo romanzo di formazione che va raccontato. Non basta più sottolinea­re i gol di Donnarumma (doppietta, 21 in tutto) o i rigori parati da Alfonso (il 3° stagionale). Qui bisogna grattare la superficie. COPIONE PREVISTO Corini lancia il nuovo acquisto Martella nel 4-3-1-2 al posto dell’infortunat­o Mateju. Castori riallaccia i fili elettrici del 4-14-1 vestito da 4-3-3 visto contro il Verona nonostante Di Noia si arrenda già durante il riscaldame­nto (altri problem in seguito per Piscitelli e Pachonik). Nasce una partita intensa, bella non diremmo. Alla prima tirata del Brescia, ci sarebbe un rigore su Torregross­a che l’arbitro non concede. La gara è già dipinta. Tonali&Co. organizzan­o, il Carpi riparte. Anche se lo fa con difficoltà perché Arrighini dista troppo dalle prime facce amiche. Il rigore che arriva al 18’ per fallo di Rolando su Ndoj e realizzato da Donnarumma illude tutti. Passano 4’ e Rolando ricorda al Rigamonti che il Brescia ha subito 5 gol nelle precedenti due uscite. La partita torna in equilibrio e Castori se la gioca. Almeno fino al 37’ quando Ndoj trova il corridoio giusto. Il nuovo vantaggio è un’altra vitamina che rischia di durare pochissimo. Tre minuti e rigore per il Carpi: batte Arrighini, Alfonso esplode la sua reattività. Forse agli emiliani i rigori non piacciono: 5 errori su 6 occasioni nelle ultime due stagioni.

ABBASSAMEN­TO LENTO Nella ripresa il Brescia perde lucidità, ardore e qualche sicurezza. Castori invece infonde nei suoi la tranquilli­tà dell’attesa. Ne nasce un secondo tempo arrotolato su se stesso. Giusto per capire gli appunti sono solo tattici: entra Mustacchio, esterno destro, e Rolando scivola terzino; Concas va a fare la mezz’ala prima e poi il trequartis­ta nel 4-2-3-1; Gastaldell­o trasforma il Brescia in un 5-3-1-1 che rende Castori in confronto una creatura mitologica a metà tra Guardiola e Sarri. Il Carpi (6° turno senza vittoria) non si avvicina al gol in maniera concreta, ma ha il merito di tenere il Brescia con la testa sottacqua e la partita apertissim­a. Fino al controllo sbagliato di Sabbione. Una carineria che Tremolada consegna nei piedi di Donnarumma (ora la coppia gol con Torregross­a è a 30, 21+9, agganciati Ganz-Saurini del 1991-92 al 2° posto). Un girone fa questo Brescia-Carpi valeva la salvezza. Un girone dopo Corini si ritrova tra le mani una squadra proiettata alla A.

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