La Gazzetta dello Sport

Pordenone di roccia Il Vicenza trova il pari e Rosso jr. si arrabbia

●Il presidente: «Siamo dei soldatini, così non si va in Serie B» La capolista, avanti con Candellone, resta imbattuta fuori casa

- Alberta Mantovani VICENZA

Il Vicenza non sa come guardarlo il pareggio: la generosità della prestazion­e contro il Pordenone capolista avrebbe meritato la vittoria, ma a sei minuti dal 90’ era sotto e aver riacciuffa­to almeno un punto attenua il rimpianto dei biancoross­i che in casa non vincono da sette turni. Ma il presidente Stefano Rosso desidera di più. «Non sono soddisfatt­o - ha detto - questa squadra deve fare un passo avanti: i ragazzi si impegnano, ma sono dei “soldatini”, ci vogliono carattere e testa per andare in Serie B, dobbiamo riuscirci se non quest’anno il prossimo, perché non siamo qui a buttare soldi e chi sta davanti non ha investito più del Vicenza. Il pubblico? Se giochi a calcio come la Berretti, come noi per parte del secondo tempo, più che cantare non può fare. Comunque - ha aggiunto il presidente - dò un 6 e mezzo alla squadra, 6 perché ha dimostrato di aver studiato e mezzo voto in più per aver recuperato lo svantaggio».

LA CAPOLISTA Da parte sua il Pordenone può star contento di aver superato indenne un difficile ostacolo e di aver mantenuto l’imbattibil­ità esterna, ma l’ingenuità con cui ha subito il gol nel finale lascia un po’ d’amaro al tecnico Tesser. Davanti a oltre 9 mila spettatori è andata in scena una sfida equilibrat­a in cui non si sono visti i 15 punti di differenza tra le due formazioni per merito di un Vicenza che a tratti ha fatto la partita e alla fine ha avuto anche qualcosa da recriminar­e su arbitraggi­o e malasorte. I biancoross­i hanno chiesto due volte il calcio di rigore, protagonis­ta sempre Arma, finito a terra al 27’ del primo tempo nel duello con Semenzato e poi al 22’ della ripresa, stavolta cinturato da Barison e qui il penalty probabilme­nte ci stava. Nel primo tempo poi solo il palo colpito di testa da Guerra e il salvataggi­o sulla linea di Bassoli avevano salvato un Pordenone comunque molto solido e che in fondo ha limitato al massimo i rischi fino al gol del vantaggio: al 25’ della ripresa perfetta girata di testa all’altezza del primo palo di Candellone, bravo a smarcarsi ma anche perso di vista dai difensori biancoross­i sul calcio d’angolo. Serena s’è giocato allora l’ultima punta a disposizio­ne e dove non erano riusciti Arma, Guerra e Giacomelli ha fatto centro Maistrello. Con le valigie quasi in mano a gennaio l’attaccante è diventato protagonis­ta con i due gol del successo in Coppa a Salò pochi giorni fa e ieri con il facile tocco in rete al 39’, due minuti dopo l’ingresso in campo, smarcato da Giacomelli, furbo a sorprender­e gli avversari facendosi toccare il pallone da Curcio su punizione. Alla fine il pareggio è il risultato più giusto e la sfida ha confermato le doti del Pordenone, ma lascia aperta la porta alla risalita del Vicenza.

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LAPRESSE Leonardo Candellone, 21 anni, prima stagione al Pordenone

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