La Gazzetta dello Sport

Sotto la neve k.o. azzurro e polemiche «Ma Jansrud ha meritato la vittoria»

●Paris 6°, Innerhofer 11° nella discesa disputata in una situazione al limite: «Il risultato è giusto, però non tutti hanno corso nelle stesse condizioni»

- INVIATO A ARE (SVEZIA) si.ba.

Paris trova comunque un modo per sorridere, anche se finisce sesto. Gira col cartoncino che mostra la faccia di Aksel Lund Svindal, uno dei tanti che si vedono in tribuna principale, poi si avvicina al leader corner per scambiare due battute con gli Attacking Vikings. Dominik sorride anche se non è andata come voleva. Il sogno di un doppio oro nelle specialità veloci, come solo Bode Miller e Hermann Maier erano riusciti a fare, è naufragato in una giornata memorabile per la doppietta norvegese e per le condizioni dantesche in cui si è gareggiato.

LA SORPRESA Alle 12.30 sull’Olympia nevica, c’è nebbia e tira vento. Si posticipa il via di mezz’ora, poi di un’altra mezz’ora mentre la nevicata continua e le folate si riducono. «Eravamo tutti convinti di andare in albergo», racconterà Matteo Marsaglia, alla fine 13°. E invece alle 13.10 arriva il colpo di scena: si corre. Ottima notizia per il pubblico e i norvegesi, pessima per chi non è abituato alla neve fresca in pista. «Era buio, per fortuna a metà erano accese le luci» racconta Christof Innerhofer, alla fine 11°. Il primo a partire è Adrien Theaux. «Gara strana, una di quelle che non si vorrebbe vedere a un Mondiale. Gli organizzat­ori vogliono che si scenda, se ne fregano del risultato. Questo però non è fairplay. Detto questo c’è un campione del mondo, compliment­i a lui, non ha rubato nulla».

TRAIETTORI­E OBBLIGATE Il fatto che il campione del mondo sia Kjetil Jansrud — al primo titolo iridato — rende la gara credibile nel risultato. Il norvegese riscatta una stagione pessima in discesa — mai tra i primi 10 — scendendo come un IRIDATO SUPERG IRIDATO A GARMISCH 2011

AL VIA NELL’ORA PEGGIORE DI TUTTA LA SETTIMANA

CHRISTOF INNERHOFER

IL CASO

Dopo il rinvio di un’ora la decisione di partire non gradita da tutti

Roda: «Un Mondiale merita maggior attenzione.

Ha perso lo sport»

MI DISPIACE SI SIA PARTITI IN QUESTE CONDIZIONI

DOMINIK PARIS

matto nonostante l’operazione alla mano sinistra fratturata in prova a Kitzbuehel. Precede di 2/100 Svindal — sceso con una visibilità molto peggiore — e di 33 l’austriaco Kriechmayr, già 2° mercoledì in superG. «Non ho il diritto di dire se la gara sia stata corretta o no», dirà il norvegese in conferenza stampa. Paris è veloce nella parte alta — miglior parziale —, poi si perde. «Ho sbagliato due volte le linee. Se non stavi nella traccia ti fermavi, non potevi scegliere le traiettori­e. Mi dispiace si sia partiti con queste condizioni. Nevicava sempre di più, così tanto che la traccia si chiudeva tra un atleta e l’altro. Il risultato è giusto ma le condizioni non erano uguali per tutti. Giocarsi così una medaglia è un po’ triste».

CIRCO Innerhofer al traguardo mostra al mondo la sua esasperazi­one con un gesto italianiss­imo, il cui senso è “ma che diavolo avete combinato?”. Poi sbollisce la rabbia e spiega: «Pensavamo che spostasser­o tutto a domenica, perché condizioni peggiori di oggi sarebbe stato impossibil­e averle. Noi di solito con questo meteo non ci alleniamo nemmeno. Abbiamo gareggiato nell’ora peggiore di tutta la settimana. Peccato, non vedi l’ora di essere ai Mondiali e poi non sei nelle condizioni di mostrare ciò che sai fare. La pista era facile, si andava a 20 all’ora più piano rispetto alla prova e questo per i norvegesi è meglio. Cercano meno il carving, le inclinazio­ni, stanno più sopra i piedi quando sciano». «Non abbiamo abbastanza voce in capitolo, siamo trattati come delle bestie da circo» aggiunge Marsaglia. Dall’Italia si fa sentire il presidente della Fisi Flavio Roda: «Onore ai vincitori, ma un Mondiale merita maggiore attenzione. Ancora una volta perde lo sport».

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Dominik Paris, 29 anni, in azione sotto la neve: il campione del mondo di superG ha chiuso 6° a 74/100 da Jansrud EPA

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