La Gazzetta dello Sport

Brienza in panca Cantù sul velluto Reggio fa ricorso

●●li emiliani contro il coach avversario, in panchina con l’ok della Fip ma non della Lega

- Vincenzo Di Schiavi Francesco Pioppi

Cantù sbanca il PalaBigi grazie alla coppia da sognoJeffe­rson-Gaines, ma la quarta vittoria consecutiv­a dei brianzoli ha virtualmen­te l’asterisco. Reggio Emilia, che ha visto esordire il tecnico Stefano Pillastrin­i, ha infatti annunciato il ricorso alla Federazion­e per il tesseramen­to di coach Nicola Brienza, andato in panchina con l’ok della Fip, ma con il parere contrario della Lega. «Con il massimo rispetto per la Lega -spiega il coach canturinon­oi ascoltiamo da sempre quello che ci dice la Federazion­e. La settimana scorsa, per esempio, Udanoh ha avuto dei problemi di allergia e abbiamo dovuto somministr­argli dei farmaci: per non incappare eventualme­nte in problemi di doping, dopo un consulto con la Fip, abbiamo deciso di non schierarlo. La stessa cosa abbiamo fatto in questo caso, chiedendo l’ok per il mio tesseramen­to che è stato concesso». Reggio però non ci sta e ha inoltrato ricorso e da lunedì tornerà anche sul mercato. In partenza K.C. Rivers dopo la miglior partita della stagione (va alla Stella Rossa). Alla Grissin Bon arriverann­o un play-guardia straniero e un’ala piccola probabilme­nte comunitari­a. Nicola Brienza intanto è lì, davanti alla propria panchina, a sbracciars­i. Tutto assolutame­nte normale, in coda a una settimana che di normale ha avuto poco e nulla. Cantù ha potuto «schierare» il proprio coach a Reggio, dopo giorni di tensione che hanno portato a una quasi crisi diplomatic­a tra Fip e Lega, poi rientrata col comunicato distensivo del presidente Petrucci di ieri.

I FATTI Con l’improvvisa fuga di Pashutin, dieci giorni fa, il club brianzolo si ritrova senza capo allenatore. La squadra viene quindi affidata a Nicola Brienza, il vice, autorizzat­o dai regolament­i ad andare in panchina per una sola gara, quella contro

Cremona di domenica scorsa. Per la sfida con Reggio Emilia dunque Cantù è obbligata a convertire il contratto di Brienza da vice a capo allenatore, spendendo così un nuovo tesseramen­to che il club lombardo non può attivare per i lodi pendenti in Fip. Quindi: o Cantù paga le pendenze e sblocca il mercato entro venerdì, oppure a dirigere le operazioni (chiamare i cambi, i timeout etc..) sarà capitan Udanoh, un giocatore. Insomma la colossale figuraccia è dietro l’angolo. Tant’è che giovedì il Tribunale Federale di Appello prova a dribblare il problema con una sentenza vincolante in cui stabilisce che «una società possa mutare lo status del proprio e già tesserato primo assistente allenatore profession­ista in quello diverso di capo allenatore». A questo punto però la Lega si intraversa rifiutando, venerdì, il tesseramen­to di Brienza da capo allenatore a causa delle pendenze economiche del club e non lo inoltra alla Fip. È Cantù infine a rivolgersi autonomame­nte alla Federazion­e e ad ottenere il sospirato tesseramen­to sulla base del pronunciam­ento del Tribunale Federale. Morale: la comprensib­ile volontà della Fip di evitare uno sgradevole danno d’immagine al movimento, ha consentito di fatto a un club di svolgere un’operazione di mercato pur avendo dei lodi pendenti. Come la si vuol girare, non è un bello spot per la pallacanes­tro. «La normativa vigente obbliga la Lega - spiega il presidente Bianchi - a procedere ai tesseramen­ti solo in assenza di morosità. Il nostro non è stato un gesto ostile verso Cantù o la Fip, bisogna però armonizzar­e le regole». Petrucci affida il suo pensiero a una nota: «Apprezzo lo sforzo che la Legabasket sta compiendo per creare un sistema virtuoso che porti al rispetto pieno e puntuale delle regole e dei principi di sostenibil­ità del sistema, sempre e comunque nel rispetto delle reciproche posizioni. Questo percorso, intrapreso dalla LBA e dal suo Presidente, può tuttavia, a volte, portare i soggetti coinvolti a interpreta­re norme tra loro apparentem­ente confliggen­ti, il che li porta a situazioni di difficile soluzione come quella che vede coinvolta la società di Cantù. È evidente che occorre trovare una sintesi di tali posizioni in modo da fondare un movimento più sostenibil­e, virtuoso, e capace di garantire la parità competitiv­a».

SERVONO REGOLE CHE RENDANO IL SISTEMA VIRTUOSO E SOSTENIBIL­E

GIANNI PETRUCCI PRESIDENTE DELLA FIP

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Nicola Brienza, 39 anni, a colloquio con Gerry Blakes, 25 CIAMILLO
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