La Gazzetta dello Sport

SPALLETTI VOTA PER IL RINNOVO DI ICARDI GELO ALL’INTER

●Dirigenti chiamati in causa dal tecnico: i programmi non cambiano No agli alibi e alle invasioni di campo: nuovo incontro entro fine mese?

- Davide Stoppini MILANO

L’assist del tecnico al capitano ha creato irritazion­e in società

Sentimento pentimento, resta solo da capire quale sia il mood prevalente. Ma intanto il colpo è partito e non è la prima volta. Il punto è che le parole di Luciano Spalletti su Mauro Icardi hanno sortito l’antipatico effetto di spostare l’attenzione da un’Inter che a Parma ha dato, specie nel secondo tempo, la concreta dimostrazi­one di voler allontanar­e la crisi. Così disse l’allenatore: «Visto che i direttori hanno accettato di discutere di questo contratto, ora devono andare a parlare e devono definirlo». Le trasmissio­ni non sono terminate, però. Perché del giorno dopo vanno raccontati il fastidio della società per l’ennesima uscita pubblica fuori asse di Spalletti, e dall’altro lato la ricerca del chiariment­o da parte del tecnico, che ha provato a spiegare privatamen­te come volesse solo fare un assist a Icardi, dentro il momento più difficile della stagione e un’astinenza da gol ormai condiziona­nte.

QUI SOCIETÀ Un po’ di punti fermi sono necessari. Innanzitut­to i precedenti, perché Spalletti almeno già in altre due occasioni ha pubblicame­nte mandato messaggi neppure troppo indiretti alla società. L’ha fatto quando, appena dopo l’ufficialit­à dell’arrivo di Beppe Marotta, in relazione alle parole di sostegno dell’a.d. dopo l’eliminazio­ne di Champions League, spiegò: «Fa piacere se qualcuno ti dà supporto, ma allo stesso tempo chi ti dà supporto, ti sta dicendo che da solo non ce la fai. Lo fa involontar­iamente, ma fa un danno oltre alla rassicuraz­ione stessa». Poi, nelle ore successive. il chiariment­o. Secondo step, a proposito del caso Perisic: «Non so se sia stata la scelta giusta dire pubblicame­nte che Perisic aveva chiesto la cessione». Pochi minuti e arrivò la precisazio­ne: «Non ho assolutame­nte bacchettat­o Marotta». A Parma, due sere fa, la terza uscita. Che non ha fatto piacere in società, ovviamente. Primo perché ha spostato l’attenzione dalla vittoria, passaggio importante in ottica classifica e con diversi buoni fattori da sottolinea­re. E, secondo punto, perché il tecnico ha messo insolitame­nte le mani su un argomento di stretta competenza societaria, proprio nelle settimane – dalla gestione del caso Nainggolan in poi – in cui il club gli aveva dimostrato la massima fiducia e una completa autonomia nelle decisioni di spogliatoi­o.

QUI LUCIANO E allora c’è da capire perché Spalletti abbia scelto di fare quelle dichiarazi­oni. Certo, la voglia di concedere un alibi a Icardi, che non segna da sette partite e che ha notevolmen­te abbassato il suo standard di rendimento nel 2019. Ma le parole del tecnico – non volendo considerar­le come un mettere le mani avanti per un problema che si sta facendo evidente e che incide fortemente nelle prestazion­i offensive della squadra – sono certamente la spia di uno spogliatoi­o che poco e male ha digerito la pubblicità e la tempistica del caso rinnovo del capitano, da parte di tutte le componenti in campo nella vicenda. Non è sfuggito, nel secondo tempo a Parma, un plateale e ripetuto gesto di insofferen­za di Brozovic nei confronti di Icardi per un passaggio non controllat­o. E allora dentro quell’invito di Spalletti ai dirigenti – in soldoni vale un «adesso risolvete la questione» – c’è anche il sottinteso invito al club a tranquilli­zzare gli animi di tutti. Magari anche degli altri calciatori dell’Inter che aspettano un adeguament­o di contratto.

LE CONDIZIONI Icardi intanto è lì, mancato protagonis­ta dell’Inter che riparte. E non sarà impossibil­e vederlo riposare nelle prossime partite, magari a cominciare da giovedì a Vienna, proprio a vantaggio di Lautaro. La dirigenza, in ogni caso, non crede al teorema Spalletti, ovvero che ci sia un collegamen­to diretto tra le prestazion­i di Icardi e il caso rinnovo: «Gli aspetti contrattua­li non possono e non devono condiziona­re un giocatore come lui», disse una setti-

mana fa Marotta. I piani del club non cambiano. La società ha intenzione di adeguare e allungare il contratto del capitano, un nuovo incontro dovrebbe andare in scena dopo la doppia sfida di Europa League, entro la fine del mese. Ma la società ragiona su cifre che non muteranno, anche a fronte dell’invito di Spalletti di fare presto. Sette milioni di euro o giù di lì, bonus esclusi: tanto sarà in grado di mettere sul piatto l’Inter. E servirà la reale volontà di Icardi di arrivare alla firma. Altrimenti, si resta in scadenza 2021, termine rassicuran­te per qualsiasi tipo di scenario. Buono anche sempliceme­nte per aspettare tempi migliori, magari sempliceme­nte l’estate. Nella speranza che un gol cambi l’umore di tutti i protagonis­ti.

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 ??  ?? HANNO ACCETTATO DI DISCUTERE IL CONTRATTO, ORA VA DEFINITOSU ICARDI E IL CLUB PER LA QUESTIONE RINNOVOSE TI DANNO SUPPORTO SEMBRA CHE DA SOLO NON CE LA FAIIL TECNICO DELL’INTER DOPO L’ARRIVO DI MAROTTANON SO SE SIA STATO GIUSTO AMMETTERE CHE VOLEVA ANDAR VIASU IVAN PERISIC E LA RICHIESTA DI CESSIONE
HANNO ACCETTATO DI DISCUTERE IL CONTRATTO, ORA VA DEFINITOSU ICARDI E IL CLUB PER LA QUESTIONE RINNOVOSE TI DANNO SUPPORTO SEMBRA CHE DA SOLO NON CE LA FAIIL TECNICO DELL’INTER DOPO L’ARRIVO DI MAROTTANON SO SE SIA STATO GIUSTO AMMETTERE CHE VOLEVA ANDAR VIASU IVAN PERISIC E LA RICHIESTA DI CESSIONE
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In grande Luciano Spalletti, 59 anni, e Mauro Icardi, 25. Sopra Steven Zhang, 27, n. 1 dell’Inter

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