La Gazzetta dello Sport

Voglia di Lautaro Tornano le corna e addio fantasmi

●Dimenticat­i gli errori di gennaio, il numero 10 si rilancia: togliere il posto a Icardi è difficile, ma giovedì in Europa League potrebbe giocare lui

- Carlo Angioni MILANO

«Perfetto, si continua così». La notte delle carriere nerazzurre da salvare Lautaro Martinez l’ha chiusa pubblicand­o su Instagram la foto dell’esultanza al Tardini e «parlando» con i suoi fol- lower. Testa bassa e pedalare, insomma, perché un altro gol importante (il primo lontano da San Siro) non indirizzer­à di certo la sua carriera, ma cambia e non poco le prospettiv­e all’Inter del 21enne argentino. Che dopo un gennaio da mettere nei ricordi da cancellare in fretta (al di là del Benevento) torna a far vedere le corna del toro nella notte più importan- te. Luciano Spalletti continua a ripetere praticamen­te ogni volta che «Martinez con Icardi» non è una soluzione praticabil­e a bocce ferme da questa Inter? Allora è davvero meglio non pensarci più, perché Lautaro in tante occasioni ha dimostrato di saperci fare anche negli spezzoni che Luciano gli concede. Infatti, limitandos­i ai numeri del campionato, il Toro di Bahia Blanca ha giocato finora 600 minuti in 16 partite (appena 5 da titolare), con una media-gol di 0,6 reti sui 90 minuti. Non male, visto che l’amico e mentore Maurito, per dire, lo insegue a quota 0,49.

OCCASIONI E chi se ne frega se c’è ancora chi fa paragoni (molto azzardati) con la meteora nerazzurra Gabigol. Lautaro va oltre, dimentican­do gli screzi del papà con Spalletti e le successive strigliate dell’allenatore, spingendo più in là anche le recenti voci di mercato in lingua spagnola. Perché il ragazzotto sponsorizz­ato all’Inter da Diego Milito sa di aver già fatto vedere tanto, anche se a volte ci mette troppa foga, anche se nelle ultime partite pre-Parma aveva sbagliato diverse occasioni per tenere in vita i nerazzurri, anche se magari vorrebbe avere più chance da titolare e pensa di meritarsel­e. Senza essere costretto a spaccare il mondo – ovvero ribaltare le partite – in 15-20 minuti, come invece spessissim­o gli è capitato in questa prima annata italiana. Perché il totem Icardi, anche se a secco da 7 partite consecutiv­e in campionato, non si tocca. Il capitano prima o poi riprenderà a segnare come sa, difficile quindi pensare che ci possa essere un’inversione di ruoli tra argentini, con Lautaro subito in campo e Mauro che subentra. Forse potrebbe esserci un «fuori programma» giovedì sera a Vienna, nella prima uscita di Europa League contro la cenerentol­a Rapid: più che

un cambiament­o di strategia nell’attacco nerazzurro, però, ci potrebbe essere un salutare turno di riposo per Icardi, sempre presente tra Serie A, Champions League e Coppa Italia dopo la panchina contro il Genoa del 3 novembre.

MOMENTO Nel frattempo, però, Lautaro torna nella sua dimensione di alternativ­a di lusso, consapevol­e di essere già entrato nella galleria dei preferiti del tifo interista (basta sentire l’applausome­tro di San Siro) e di avere ancora tante cartucce da tirare fuori nelle partite che contano di più. Contro il Napoli aveva dato il primo indizio, contro il Parma è arrivato il secondo: il numero 10 c’è, basta sapere aspettare il momento giusto.

IL FUTURO Spalletti lo utilizza per ribaltare le gare Adesso funziona anche nei big match

I tifosi lo adorano, la rete di Parma gli dà fiducia in vista del Rapid

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Lautaro Martinez, 21 anni, argentino di Bahia Blanca, prima stagione all’Inter ANSA

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