Zaniolo a tutto campo La nuova ItalRoma cala il suo jolly per andare in Porto
●Domani davanti al c.t. Mancini il baby cambia ancora ruolo: da esterno cerca il primo gol europeo
Clic. L’istantanea che lancia nel mare dei social è un messaggio nella bottiglia che fa tenerezza. C’è lui bambino che, in mezzo ad un campo di calcio, alza una coppa al cielo; poi a fianco sempre lui, con la maglia della Roma, che al cielo invece alza gli occhi dopo aver fatto gol. La scritta che accompagna le foto è eloquente: «Credi sempre nei tuoi sogni...». Tra queste due immagini c’è tutta la finora breve e bruciante carriera di Nicolò Zaniolo, che domani contro il Porto masticherà la sua sesta presenza in Champions League, ma con ben altra consapevolezza rispetto alle prime partite. Il baby è diventato uomo in fretta, e non a caso la Roma punta tanto su di lui.
SETTE DA NAZIONALE Ormai si sta abituando, ma sapere che all’Olimpico (ancora una volta) ci sarà il c.t. Mancini, che ha tutti i motivi per guardare con occhi diversi questa partita. Motivo? Facile. Nella squadra giallorossa, infatti, potrebbero essere in campo ben 7 italiani. Una vera e propria rarità che non può non far piacere al commissario tecnico azzurro, che in un solo sguardo avrà forse Mirante, Florenzi, Cristante, De Rossi, Pellegrini, El Shaarawy ed appunto Zaniolo. Quanto basta per pensare ad un tifo davvero italiano per un ottavo di finale al cardiopalmo.
TUTTOCAMPISTA Ma questa abbondanza italica è resa possibile anche dall’esplosione di Zaniolo, che ormai Eusebio Di Francesco sa modulare in ruoli diversi. Nella sua vertiginosa ascesa nelle gerarchie del calcio, infatti, l’ex interista ha cominciato come mezzala nel 43-3, poi è esploso come trequartista nel 4-2-3-1 e, sempre nello stesso sistema di gioco, si è esibito con buoni risultati anche come esterno d’attacco, ricevendo i complimenti dallo stesso allenatore. Ma che Di Francesco sia soddisfatto della interpretazione del ruolo da parte del 19enne lo dimostra il fatto che potrebbe confermarlo nel ruolo anche domani contro il Porto.
GOL EUROPEI Da quella posizione, tra l’altro, Zaniolo potrebbe cercare con più facilità anche la porta. Insomma, non è un mistero che, dopo aver realizzato già tre reti in campionato, cerchi l’acuto anche in Champions League, quasi in una sorta di consacrazione ideale, che racconti ancora una volta la bontà dell’aver puntato su di lui.
DAL BERNABEU In fondo, la storia di Nicolò non comincia davvero con la convocazione in azzurro di Mancini ancora prima di aver giocato un solo minuto con la Roma in una partita ufficiale, perché questo all’epoca parve più un colpo di testa del commissario tecnico che una reale scelta per l’immediato. La favola del ragazzo di Massa comincia invece il 19 settembre, quando Di Francesco gli concede la «prima» proprio in Champions, e addirittura al Bernabeu contro il Real Madrid. In anni recenti solo un giallorosso bagnò il suo «vernissage» da professionista prima in Champions che entro i confini patri. Si chiamava Daniele De Rossi e il 30 ottobre 2001, a 18 anni, fu tra i protagonisti nell’1-1 contro l’Anderlecht all’Olimpico. Pareggio a parte, il precedente, per Zaniolo, sarebbe da incorniciare.
RINNOVO Sullo sfondo del calcio giocato, poi, c’è la questione del rinnovo. Non è un mistero che il ragazzo è appetito da tante big europee (Juventus, Chelsea e Real Madrid su tutte), ma ogni cosa lascia pensare che a giugno arriverà il sospirato rinnovo con la Roma, che lo legherà fino al 2024, ad un ingaggio ancora da decidere, ma che lievita di partita in partita. Impressioni? Se Zaniolo sarà decisivo nel doppio incontro con il Porto, l’impressione è che i 15 milioni tra premi e incasso dei quarti di finale, difficilmente potrebbero essere impiegati meglio.