La Gazzetta dello Sport

C’era la Juve, ma adesso... 110 milioni sono troppi

●C’è l’ipotesi che la clausola si sgonfi, così come l’ingaggio. Tutti rischiano di perderci: ma se Wanda si defila può tornare il sereno

- Carlo Laudisa @carlolaudi­sa

Quanto vale adesso il capitano degradato dell’Inter? Tutto ruota attorno a quest’interrogat­ivo: tanto schietto, quanto cinico. Nelle ore della bufera nerazzurra è fatale andare con il pensiero alle conseguenz­e di questo strappo. Un punto di non ritorno. E l’Inter ha messo nel conto che questa mossa rischia di sbriciolar­e quella clausola da 110 milioni di euro che in estate dà la possibilit­à ad Icardi di cambiare maglia senza chiedere il permesso al club nerazzurro, a cui è legato sino al 2021. Quando Piero Ausilio (prima dell’avvento di Marotta) ha avviato la trattativa per il rinnovo dell’argentino aveva proprio l’obiettivo di depennare quella postilla dal contratto, nella paura che una big d’Europa gli sfilasse il centravant­i in un possibile domino di attaccanti di prima fascia. In realtà il mercato non ha proposto opportunit­à di questa portata e ne ha sofferto il dialogo per il nuovo contratto di Maurito negli ultimi mesi. Polemiche di Wanda a parte, il tema economico non ha mai avuto sussulti perché nessuno ha annusato la presenza di un compratore. A maggior ragione non si segnalano candidati in questa fase. Soprattutt­o ora che la confusione impedisce di scorgere il cammino, la reale direzione delle cose.

IL PREZZO A primo impatto è l’Inter a subire il danno maggiore, con un possibile crollo del prezzo. Magari quasi dimezzato: diciamo a 60-70 milioni. È un’ipotesi. Soprattutt­o se le grandi della Champions dovessero dirottare le loro attenzioni su altri attaccanti efficaci sotto rete. Ma seguendo questo ragionamen­to si deduce con altrettant­a chiarezza che si abbassereb­bero anche i target per lo stesso giocatore. Sia in termini di aspettativ­e economiche che di ambizioni tecniche. Senza girare intorno alle cose, un club di medio livello in Premier League (per quanto ricco) non può permetters­i di sottoscriv­ere un impegno da 9 milioni netti a stagione, vale a dire quanto ora chiede sua moglie Wanda ai vertici interisti. Al massimo può arrivare a 7 milioni, vale a dire l’attuale proposta prospettat­a dalla dirigenza interista. Più i consueti bonus, ovvio. Al tirar delle somme il danno all’orizzonte appare ben ripartito ed è il motivo per cui in queste ultime settimane la battaglia del grano era uscita dalle cronache, a riprova che le parti sono ben consapevol­i di queste forti criticità. Ed è altrettant­o evidente che la crisi è dovuta ai ben noti effetti collateral­i, cioè alle intemperan­ze dialettich­e della moglieagen­te e ai cattivi rapporti all’interno dello spogliatoi­o di Appiano Gentile.

ROTTURA? Gli ultimi avveniment­i indurranno i coniugi Icardi a una decisione irrevocabi­le, con una netta scelta di vita e di carriera? Già i prossimi giorni saranno rivelatori, ci faranno capire quale strada prenderà davvero l’ormai ex capitano. Si isolerà e alzerà un muro insuperabi­le con i compagni, il club e la tifoseria? O gradualmen­te, passata la buriana, cercherà un nuovo modus vivendi con chi è intorno a lui? Certo, la scorsa estate la Juve ha bussato alla sua porta. In quel caso era in discussion­e uno scambio con Gonzalo Higuain, ma a Torino non era ancora sbarcato il marziano Cristiano Ronaldo. E ora sono cambiate troppe carte in tavola per riproporre questo film come se tutto fosse come prima. Almeno ora come ora. Di certo in casa bianconera sono molto attenti agli aspetti disciplina­ri e queste vicende non promuovono certo l’immagine di Maurito. L’ingombrant­e ruolo di Wanda, insomma, non mette a proprio agio i possibili acquirenti. Il passaparol­a non si ferma certo alle nostre frontiere. Nei mesi scorsi anche a Madrid veniva ripetuto un ritornello: «Florentino non si mette in casa Icardi con sua moglie». Esagerazio­ni? Può essere. La realtà è che i top club per i grandi investimen­ti guardano anche all’affidabili­tà dei loro calciatori fuori dal campo. Guarda caso quello che l’Inter sta cercando di far capire al proprio goleador principe e a chi gli sta intorno. I messaggi discreti delle settimane precedenti evidenteme­nte erano caduti nel vuoto. Ora questa terapia d’urto non ammette più tentenname­nti. Nel momento della fermezza, però, non sfugga l’atteggiame­nto comprensiv­o sulla «diserzione» di ieri. Il suo no alla trasferta di Vienna in altre condizioni avrebbe comportato una multa, anche pesante. Invece il presidente Zhang e l’a.d. Beppe Marotta hanno deciso di sorvolare su questo aspetto. È una silenziosa apertura di credito, il segnale che il club sta giocando una partita a scacchi in cui conta di vincere insieme a Icardi. Non a suo danno. Evidenteme­nte tocca anche a Wanda fare la sua parte. Magari non è più di moda, ma il gioco del silenzio potrebbe far bene a tutti. Anche per arrivare all’estate con le idee più chiare. E senza danni.

ALTRO SCENARIO La scorsa estate c’era in ballo lo scambio con Higuain. E non era ancora sbarcato Ronaldo...

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