La Gazzetta dello Sport

La notte del Toro Personalit­à e gol «Ho fiducia in me»

●La punta su Icardi: «Avrà fatto il tifo per noi» Spalletti: «Lautaro ha giocato per la squadra»

- Carlo Angioni INVIATO A VIENNA

Le corna del toro, perché quello è il marchio di fabbrica ogni volta che segna. La A di Agustina, perché è la sera di San Valentino e il messaggio alla fidanzata è più romantico se fatto dopo un gol così importante. Serviva un Lautaro Martinez formato Icardi nella prima di Europa League di Vienna, e il Toro ha messo la firma. Con le corna e con la A: il primo gol europeo, il secondo di fila decisivo dopo Parma, il settimo della stagione, non poteva che festeggiar­lo così, andando sotto la curva dell’Allianz Stadion e sfidando i fischi degli ultrà del Rapid. Lautaro nuovo Mauro? È presto per la succession­e, ma il Toro è sempre più uomo chiave di questa Inter. «Sono pronto a fare tutto quello che mi chiede l’allenatore per il bene della squadra e sono felice delle opportunit­à che mi sta dando — spiega il numero 10 nerazzurro —: è molto importante avere continuità, con il Parma ero partito in panchina, stavolta sono partito titolare. E sono contento per aver segnato di nuovo: abbiamo trovato la vittoria su un campo difficile e sono felice di tornare in Italia con un risultato positivo».

CARATTERE Merito del suo rigore, che si guadagna e poi si prende con decisione. Stavolta non c’è l’uomo degli 11 metri Maurito? Lautaro si mette il pallone sotto il braccio, come a dire «tranquilli ci penso io», poi va sul dischetto e segna quasi senza guardare il portiere. Personalit­à da vendere, insomma: «Il rigore? Uno vuole sempre calciare — continua l’argentino —. Ho preso la palla e ho segnato. Contro la Lazio avevo sbagliato, stavolta è andata bene. Avevo fiducia in me, è un gol importante perché un attaccante ha bisogno sempre di segnare».

LUI E ICARDI Il terremoto Maurito ha messo sottosopra il mondo Inter ma non ha stravolto Lautaro. Lui deve tutto a Icardi, che l’ha aiutato e consigliat­o dal primo giorno ad Appiano. Ma a Vienna non ha avuto tempo per pensare all’amico, a casa a Milano. «Mauro è molto importante per noi — aggiunge Lautaro —. Ora ha un problema che deve risolvere lui, che deve sistemare con la dirigenza. Noi pensiamo solo a giocare e vincere. Non ho guardato il telefono, ma sicurament­e faceva il tifo. È sempre vicino a noi». Tanto che poi Mauro su Instagram gli ha fatto i compliment­i. E se Icardi si è preso la vigilia, Lautaro si è preso la scena nella partita. E anche Spalletti l’ha promosso: «C’è molto del suo in questa vittoria — dice l’allenatore nerazzurro —. Lautaro è entrato nella totalità del gol, se l’è guadagnato, ha segnato il rigore. Aveva una responsabi­lità importante, bisogna dirgli bravo. È un calciatore che lì davanti si trova bene, ha fatto salire la squadra con la palla addosso, ha fatto possesso nella loro metà campo, ha messo pressione. Sa fare un po’ tutto. Bisogna vedere se saprà essere così forte in area come Mauro». Per adesso va benone già così.

CHE MOMENTO Per l’argentino altro gol decisivo dopo Parma e settima rete stagionale

Doppia esultanza: oltre alla solita, la A Dedica ad Agustina per San Valentino

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GETTY Lautaro Martinez, 21 anni, esulta facendo una A con le dita: dedica d’amore per la sua Agustina
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