La Gazzetta dello Sport

Ma Inzaghi: «Più giusto un pareggio»

●L’allenatore biancocele­ste deve fare il conto degli infortunat­i: «Parolo, Bastos e Luis Alberto sono stati cambi forzati»

- Nicola Berardino ROMA

Simone Inzaghi non si abbatte davanti alla sconfitta e all’emergenza che ha ferito la Lazio. L’orgoglio lo spinge a non veder affatto compromess­a la qualificaz­ione. «Non è un risultato positivo, ma possiamo ancora qualificar­ci. Un pari sarebbe stato più giusto, però si deve accettare la sconfitta. Secondo me è stata una partita alla pari, lo dicono anche i numeri», dichiara il tecnico biancocele­ste. Le recriminaz­ioni però si fanno sentire: «Abbiamo preso un gol da evitare, sapevamo delle loro ripartenze e ci hanno messo in difficoltà tre-quattro volte. A squadra schierata non ci hanno mai impensieri­to. Abbiamo avuto situazioni da sfruttare meglio, potevamo pareggiare con Marusic e con Correa. Nel secondo tempo, ci sono altre occasioni per noi, non solo con Luiz Felipe, mentre il Siviglia non ha mai impegnato Strakosha. Non abbiamo demeritato. E ho dovuto fare cambi forzati…».

INFORTUNI L’emergenza che ha colpito la Lazio nel corso AFP della gara ha inciso su un match affrontato al via già con le assenze pesanti di Immobile e Milinkovic. Inzaghi parla degli infortunat­i come in un bollettino medico, cerca spiragli e non scogli che possono arenare la sua Lazio. «Parolo dopo sei minuti è ricaduto sulla caviglia che è molto gonfia per una distorsion­e. Bastos ha un problema all’adduttore, come anche Luis Alberto. Dovremo poi valutare anche Berisha per un dolore al polpaccio nella rifinitura. Immobile recupera per Genova, Wallace e Lukaku ancora out, Milinkovic sarà da valutare. Ma ora dobbiamo pensare a fare meglio a Siviglia».

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Simone Inzaghi, 42 anni

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