Gli scossoni di Sinisa: da Poli nuovo leader alle lezioni difensive
●Mihajlovic ha eletto il centrocampista a trascinatore del Bologna, rivitalizzato Destro e Mbaye in attesa di Falcinelli. E sollecita il pacchetto di difesa con esercitazioni continue
Le evidenze. Ma anche la sostanza. Mattia Destro che torna al gol da titolare, Ibra Mbaye che diventa un punto fermo, il coraggio e l’intensità, i 4 punti in due partite, ma soprattutto Andrea Poli che veste e riveste e ancora indossa la fascia da capitano: complice l’infortunio di Dzemaili (rientrato in campo domenica scorsa), Sinisa Mihajlovic ha scoperto un nuovo trascinatore, quello che quest’anno lo svizzero non ha ancora saputo essere.
TRASCINATORE La gerarchia con Pippo Inzaghi era: Dzemaili capitano, Poli vice. Solo che Dzemaili ha dovuto saltare diverse partite. Svariati step a cavallo dei due allenatori. E allora: tutto cambiato? Nessuno è stato degradato alla Icardi e certamente Mihajlovic ha in mente di rilanciare l’espertissimo Blerim, ma nel frattempo Sinisa ha trovato un leader in campo, Andrea Poli, che poco alla volta ha dimostrato di saper trascinare il gruppo. Dzemaili è in fase di rientro e ha dato segnali di riavvio importanti: a Sinisa, in chiave-salvezza, servono tutti e la dimostrazione sono la fiducia data a chi prima pareva scomparso e in attesa di darla anche a Falcinelli (Palacio sarà squalificato per Roma-Bologna). «Con Sinisa abbiamo cambiato atteggiamento - dice l’ad Claudio Fenucci - per intensità, aggressività. Una scossa benefica. Perché non abbiamo cambiato prima? Avevamo dato tempo al vecchio tecnico di godere degli innesti di gennaio ma la situazione non era cambiata. La strada è ancora dura ma con prestazioni così credo arriveranno i risultati».
ABC DIFENSIVO E i risultati possono arrivare anche dalle lezioni/ripetizioni della fase difensiva: quasi ad ogni allenamento, aiutato da Diego Gabriel Raimondi (uno dei suoi collaboratori), Mihajlovic picchia forte sui movimenti difensivi che, abbinati al volto aggressivo e offensivo della squadra, dovranno dare ulteriori certezze. Raimondi prende il pacchetto completo (difesa a 4 e portieri) e fa ripassi su movimenti in base al pallone. Nulla è lasciato all’improvvisazione: ripassare l’Abc serve sempre.
>L’a.d. Fenucci: «Per essere più competitivi serve investire nella parte tecnica»
INVESTIMENTI Intanto, Claudio Fenucci ha voluto ulteriormente soffermarsi a parlare di calcio giocato a margine della presentazione legata alla nascita del progetto BolognaFc1909eSports (gli sport elettronici praticati a livello professionistico) con prossima inaugurazione di una Academy proprio in città e un team formato da due giocatori. «Col senno di poi riprende Fenucci parlando di mercato -, l’estate scorsa qualche scelta sarebbe potuta essere diversa. In queste 3-4 campagne di trasferimento erano stati stanziati 60 milioni ma sono convinto che se vogliamo elevare il livello della nostra competitività bisogna fare investimenti nella parte tecnica. Prima, però, serve salvarsi».
DECIDE SAPUTO Fenucci ha toccato vari temi, dalla «risoluzione» con Donadoni («Quando lo abbiamo cercato e lui ha rifiutato di tornare era implicita la risoluzione, invece abbiamo dovuto parlare col suo legale e alla fine ha percepito comunque una parte del contratto») fino alla contestazione dei tifosi. «Dimettermi? Il ruolo dell’ad non può esser valutato solo sull’andamento sportivo ma nella globalità della gestione. Perché non si dice che l’aumento di fatturato di 10 milioni o la gestione dei nuovi investimenti come l’acquisizione del centro tecnico o del futuro stadio sono merito dell’ad? Io rispondo alla proprietà e in parte ai tifosi, per i quali nutro rispetto. Ma l’ultimo giudizio spetta a Saputo: Joey è convinto che con questo spirito ci salveremo e poi a giugno farà le sue scelte».