Nuova McLaren, un bagno di umiltà per risalire
●In attesa del d.g. Seidl, ecco la MCL34. Sainz: «L’obiettivo? Solo dare il massimo»
«Non commettiamo l’errore di fissare obiettivi: l’obiettivo è essere preparati al massimo». Nella parole del neoarrivato Carlos Sainz jr c’è tutta la determinazione della nuova McLaren che, nel giorno in cui presenta la vettura 2019, aspira a tornare protagonista. Ma con prudenza e umiltà. Troppo duro da digerire l’esito delle ultime 4 stagioni, in retrovia. Lo sciagurato matrimonio tecnico con la Honda, che aveva illuso anche Fernando Alonso ha portato solo dispiaceri, nel vedere un team così glorioso appena in lotta per entrare nella zona punti e niente più.
RINNOVAMENTO L’anno scorso si è tornati a correre con un motore più affidabile, il Renault. Ma poco o nulla è cambiato e, anzi, senza più il potenziale alibi dei motori giapponesi, l’amministratore delegato Zak Brown ha dovuto dar vita a un corposo progetto di rinnovamento organizzativo. A lui riporterà direttamente Andreas Seidl, che inizierà il primo maggio come direttore generale. Già alla BMW F.1 dal 2000 al 2009, il 46enne ingegnere tedesco arriva dalla Porsche, che ha guidato nel Mondiale Endurance. Dopo gli addii di Tim Goss e Matt Morris, è rimasto solo l’aerodinamico Peter Prodromou tra i progettisti. Goss e Morris sono stati sostituiti dall’ex ferrarista Pat Fry (che aveva lasciato Woking per Maranello nel 2010, restando alla rossa fino al 2014), chiamato come responsabile degli ingegneri, e da James Key, nominato direttore tecnico, proveniente dalla Toro Rosso (inizierà in primavera o estate dopo l’obbligatorio “gardening leave”). A luglio si era dimesso Eric Boullier e Gil De Ferran, ex campione di IndyCar, era stato nominato direttore sportivo. Basterà? Lo dirà il cronometro. Ma la strada è delineata. «Siamo in processo di ricostruzione — ha detto con onestà Brown —. Nessun proclama, solo un grande grazie a tutti gli uomini e donne McLaren».
OCCASIONE I piloti Carlos Sainz e Lando Norris, rispettivamente di 24 e 19 anni, rappresentano al meglio il senso di rinnovamento in atto. Lo spagnolo, proveniente dalla Renault, cerca la definitiva consacrazione e questa è un’occasione più che prestigiosa. Che ha deciso di cogliere in tutti i dettagli: «Mi sono allenato in modo mirato, con nuovi esercizi, alimentazione, sessioni al simulatore e tempo extra con gli ingegneri. Non vedo l’ora». E Norris? «Ho lavorato tanto in inverno per preparare il mio esordio: la F.1 è sempre stata il mio sogno fin da bambino».