La Gazzetta dello Sport

Pioggia di triple Cremona vola Varese va a casa

●Decisivo l’11/34 dall’arco della Vanoli Sacchetti: «Ma bene anche in difesa»

- Vincenzo Di Schiavi INVIATO A FIRENZE

Cremona è Rock..ets. No, non c’è D’Antoni in panchina o il barba Harden in campo ma la suggestion­e, più o meno, è la stessa. La Vanoli si intasca la semifinale a colpi di triple: 22 tentate nel 1° tempo, più di una al minuto, con 8 centri. Alla fine saranno 11 su 34 tentativi e la differenza sta essenzialm­ente là, in una gara dalle percentual­i avare. Troppo avare per Varese che scollina il 40% solo nel 2° periodo, il suo momento migliore, minato però dalla scarica elettrica di Crawford: 4 triple filate che servono a Cremona per scappare via di nuovo. Poi, nelle ripresa, ci pensa un’eccellente Saunders a congelare l’ennesimo ritorno Openjobmet­is: l’americano è spietato nell’attaccare il canestro (7/9 da due). «Non siamo riusciti a marcarlo in nessuno modo – ammette Caja –. Continuava a farci canestri sulla testa. Diener poi ha messo in ritmo tutti, per me è stato l’mvp». Esulta dunque Sacchetti che con la Coppa Italia ha un feeling particolar­e: «Bella soddisfazi­one. Abbiamo avuto un impatto importante, l’approccio è stato eccellente. Abbiamo sempre respinto i ritorni di Varese anche con 3-4 difese molto buone. Loro venivamo da una grande prestazion­e a Trieste e sapevamo di dover disinnesca­re alcuni giocatori: ci siamo riusciti. Dedichiamo la vittoria al nostro presidente che non è potuto venire».

PROFUMO A Varese resta addosso il profumo appena accennato di un evento finito troppo in fretta. Fatale è la pessima partenza al tiro (2/15) che costringe la banda Caja a un quarto di finale di patemi e rincorse. I rincalzi sembrano, nel secondo periodo, concedere una credibile speranza: Tambone e Ferrero infiocchet­tano il primo e unico vantaggio (26-24), la panchina fa il suo (30 punti), ma ai varesini viene meno gran parte del quintetto. Moore e Avramovic (7/23 in due) vanno fuori giri, Archie è addirittur­a dannoso, Cain segnato da un pessimo inizio. «Sì – conclude Caja – ci è mancato il quintetto. Chi ha più responsabi­lità, come gli americani, deve dare di più, ma va bene così. Siamo dove volevamo essere: in Coppa Italia, tra le prime otto in campionato e con una coppa europea da giocare. Non siamo al livello delle più forti, il nostro talento è onesto, nella media. Arrivare fin qui è stato un ottimo risultato, frutto di un inizio di stagione in cui siamo andati oltre le aspettativ­e».

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Travis Diener, 36 anni, mvp della Coppa Italia nel 2014 CIAM

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