Farsa Pro Piacenza in C Gioca in 7 e perde 20-0
●In campo 7 ragazzini (di cui uno senza documenti) e un 39enne La Figc: «Una farsa». Oggi il verdetto del giudice: emiliani esclusi?
La realtà, spesso, è ben più grottesca e dolorosa della fantasia. Chi avrebbe potuto immaginare, infatti, che una partita del campionato di Serie C terminasse 20-0 — il maggior scarto nella storia del calcio professionistico italiano, più di Torino-Alessandria 10-0 in A nel 1947-48 e Brescia-Ancona 12-0 in B nel 1950-51— e che una delle due squadre scendesse in campo con soli 7 giocatori? Stiamo parlando di un torneo di professionisti, mica di una sfida tra scapoli e ammogliati. Purtroppo, invece, tutto ciò è accaduto, ieri pomeriggio, allo stadio Paschiero di Cuneo dove i padroni di casa hanno seppellito il Pro Piacenza sotto una valanga di gol e di vergogna. Dura la reazione del presidente Figc, Gabriele Gravina. «E’ un insulto allo sport e ai suoi principi fondanti. La nostra responsabilità è quella di tutelare la passione dei tifosi, gli imprenditori sani e la credibilità dei nostri campionati: quella cui abbiamo assistito, nostro malgrado, sarà comunque l’ultima farsa». La nota della Lega Pro: «La Lega Pro è obbligata a rispettare le regole che esistono. Oggi (ieri a Cuneo, ndr) sono stati violati i fondamentali principi di correttezza e lealtà sportiva in modo inaccettabile». Dichiarazioni sacrosante, ma non era forse il caso di vigilare con maggiore attenzione?
IL MASSAGGIATORE TITOLARE Quando, giovedì scorso, la Federcalcio ha dato l’ok alla ripresa delle partite del Pro, dopo che ne aveva già saltate tre (e alla quarta sarebbe esclusa dal torneo), il presidente Maurizio Pannella e i suoi collaboratori hanno cominciato una surreale caccia al tesoro, dove il tesoro erano i giocatori da convocare per la trasferta di Cuneo. Ne sono stati recuperati soltanto sette (gli altri, da tempo, hanno abbandonato la barca dopo che non hanno ricevuto gli stipen- di). E così, con sette giocatori (uno dei quali, il capitano Cirigliano, risulta anche come allenatore), il Pro Piacenza si è presentato a Cuneo. Al momento di compilare la formazione, siccome il grottesco non ha mai fine, la sorpresa: uno dei calciatori è senza documenti. Allora il massaggiatore Picciarelli — 39 anni — si immola, infila la maglia dove con il nastro adesivo ha apposto il numero, i calzoncini e i calzettoni, e va in campo a fare il difensore centrale. Nel frattempo il padre del giocatore smemorato, Isufi, recupera la carta d’identità del figlio che così, nella ripresa, può andare in campo al posto del povero massaggiatore che non ne può più e ha pure i crampi. Altro che il mitico Borgorosso Football Club di Alberto Sordi o l’altrettanto mitica Longobarda di Lino Banfi in versione Oronzo Canà: qui siamo ai confini della fantascienza.
PROSSIME MOSSE Ora si attendono le decisioni della Lega Pro e della Federcalcio. Se la partita non dovesse essere omologata, sul Pro Piacenza graverebbe l’esclusione. Inoltre l’11 marzo, al tribunale di Piacenza, si terrà l’udienza prefallimenta-