I tifosi a San Siro non perdonano: quanti fischi per il 9
●Mauro e Wanda esultano per il 2-1, poi escono al 90’ La Nord li attacca con un comunicato
San Siro ha gradito, certo. Ma molto più la vittoria che Mauro Icardi: fossimo alla cara vecchia Corrida di Corrado, diciamo che l’esibizione sarebbe da considerare bocciata. La coppia Mauro-Wanda arriva allo stadio 5 minuti prima dell’inizio e prende posto in tribuna, ci sono anche il piccolo Valentino (figlio di Wanda e Maxi Lopez) e Juan, il papà di Mauro. San Siro è silente, perché non si accorge subito della presenza dei due. E pensare che prima della partita, davanti all’ingresso della tribuna d’onore, c’era pure chi aspettava i dirigenti dell’Inter con la maschera di Icardi... Tutto fila liscio, finché non ci si mette il maxischermo a complicare le cose. In due occasioni: nel primo tempo, una rapida inquadratura che non sfugge alla disapprovazione dei tifosi. Ma dura poco, forse in fondo è meglio così. L’episodio più importante nel secondo tempo: il gioco è fermo, la regia indugia sulla coppia. E l’inquadratura resta fissa a lungo, tanto che i fischi su Mauro e Wanda diventano assordanti. I due non se ne accorgono, perché concentrati sul campo. Fino a quando Wanda alza lo sguardo verso l’alto, allora sì che comprende e subito riabbassa la testa, con la voglia di passare oltre. Poi l’Inter segna, i due esultano, la Samp pareggia, il Ninja trova la forza di prendere i tre punti. E i due allora filano via, appena l’arbitro indica i minuti di recupero: in garage e poi a casa.
GLI ULTRÀ Neppure un coro di disapprovazione da parte della curva, che ha riservato applausi convinti ad Handanovic. Gli ultrà però si erano espressi attraverso un duro comunicato, con chiari riferimenti a Maurito e Wanda (oltre che a Perisic): «L’Inter e il suo popolo non meritano certi comportamenti e che giocatori dal dubbio impegno battano cassa ogni sei mesi non rispettando i contratti e che improvvisati procuratori trascinino la società in squallide querelle degne di una soap opera sudamericana. Non possiamo accettare in silenzio che la squadra sia rappresentata da mercenari senza dignità».