Ancelotti: è davvero finita «Il gioco ok, manca il gol»
●Il tecnico del Napoli: «Dobbiamo prendercela solo con noi stessi Comunque la classifica è buona e abbiamo un’identità ben precisa»
Stavolta è davvero finita. Non basteranno messaggi all’intero ambiente per convincersi che c’è ancora un motivo per sperare di poter raggiungere la Juventus. A meno 13 dovrebbe soltanto accedere l’impossibile per rimettere in corsa il Napoli. Ma la storia di questo campionato dice che il discorso è chiuso, amen. Se ne sarà convinto pure Kalidou Koulibaly che dopo Firenze usò parole forti per far intendere che la squadra non avrebbe mollato. «Chi non crede nello scudetto, stia fuori dallo spogliatoio». E in settimana il suo concetto era stato avvalorato anche dal «ci credo» dichiarato sia da Aurelio De Laurentiis (a Zurigo) sia da Carlo Ancelotti, dopo il giovedì di Europa League. Dunque, anche per quest’anno il sogno scudetto si potrà accantonare. D’altra parte non sarebbe corretto continuare ad alimentarlo prendendosi gioco della passione popolare: il calo di spettatori registrato anche ieri sera è il sintomo di un’insoddisfazione che, via via, va allargandosi a macchia d’olio. Mettendo da parte il rammarico e delusione, il Napoli deve provare a svoltare in Europa, dove ha la possibilità di poter ridare un senso a questa stagione, dopo aver lasciato per strada l’idea scudetto, la qualificazione Champions League e quella alle semifinali di coppa Italia. Ecco perché l’Europa League, adesso, diventerà l’ancòra di salvezza, qualcosa a cui aggrapparsi per non arrivare a fine maggio con nulla in mano. Guai, però, a parlare di anno di transizione, Ancelotti lo esclude a priori, anzi si è turbato quando gli è stato chiesto se fosse d’accordo con questa definizione.
INCUPITO Non l’ha saputo nascondere il malcontento, l’allenatore. D’altra parte, appena otto giorni prima aveva lasciato due punti alla Fiorentina per i tanti errori commessi sotto porta. E, ieri sera, il tutto s’è ripetuto permettendo al Torino di conquistare un punto prezioso per la fascia europea. «No, non sono nervoso, ho soltanto poca voce. Sono dispiaciuto perché se giochi male ci sta, ma quando meriti di vincere devi vincere. E se non abbiamo vinto ce la dobbiamo prendere solo con noi stessi», dice sintetizzando il concetto.
ARRABBIATO E’ invece arrabbiato, Ancelotti, perché ancora una volta gli attaccanti non hanno saputo essere incisivi, la squadra ha creato tanto, ma dinanzi a Sirigu c’è stata la mattanza delle opportunità sprecate. «C’è mancato il gol, come a Firenze. C’è stata determinazione, cattiveria, concentrazione, e poi? Non possiamo accettare di produrre 18 palle gol in due partite e non segnare. Se si vuole fare di tutta l’erba un fascio è sbagliato, perché la squadra gioca molto bene e sfido chiunque a dire il contrario», osserva il tecnico napoletano.
CURA DEI DETTAGLI Non ci sta, Ancelotti, quando si tende a sottovalutare il cammino del suo Napoli che, per la prima volta in campionato, ha chiuso due partite consecutive senza segnare. «Non siamo in una terra di mezzo, siamo ben posizionati in classifica e la squadra dimostra nel gioco soprattutto e nella motivazione di esserci, di avere un’identità precisa. Bisogna tuttavia migliorare nei dettagli: arrivare un attimo prima sul pallone, tirare in maniera più precisa». Il riferimento dell’allenatore riguarda tutta la squadra e non solamente gli attaccanti. «Tutti dobbiamo finalizzare meglio. A Firenze hanno avuto tante occasioni sia Zielinski sia Callejon e non solo Milik e Insigne. E’ un problema che va risolto insieme per fare meglio le cose nel finale», ha concluso Ancelotti.
DELUSO PERCHE’ SE GIOCHI BENE E MERITI DI VINCERE, DEVI VINCERE
CARLO ANCELOTTI SULLA MANCATA VITTORIA
TUTTI DEVONO FINALIZZARE MEGLIO A FIRENZE CHANCE PER CALLEJON...
CARLO ANCELOTTI SUL PROBLEMA DEL GOL