Iachini si tiene la panchina: «Siamo stati quasi perfetti»
●L’allenatore dell’Empoli: «Non sono euforico come non ero demoralizzato quando la vittoria non arrivava»
Il suo cappellino non si è mai spostato di un centimetro. Né quando portò a casa 10 punti nelle sue prime quattro partite da allenatore dell’Empoli, né dopo gli appena 2 punti in otto gare. Beppe Iachini è sempre rimasto lì, sereno, determinato e sorridente. Pensando al lavoro e a far crescere il gruppo. E nella partita che sembrava essere la più delicata, anche per il suo futuro, la squadra ha tirato fuori la prestazione migliore, più convincente. Qualche nuvola si era addensata sopra la sua panchina, ma, sarà un caso, chissà, ieri al Castellani c’era un sole primaverile. La vittoria per 3-0 ha spazzato qualsiasi voce di un possibile ritorno di Aurelio Andreazzoli, perché il piano C sarebbe stato quello di tornare al piano A, cioè al ritorno del tecnico della promozione, poi esonerato a novembre. E invece Iachini è rimasto lì senza mai un momento di tensione. Vedeva la sua squadra crescere, ma qualche singolo continuare a sbagliare e i punti non arrivavano. A convincerlo che qualcosa poteva cambiare erano le prestazioni. E alla fine sono arrivati entrambi: un grande Empoli e nessun errore. Il risultato è il 3-0 col Sassuolo.
SVOLTA Una partita che potrebbe essere uno spartiacque. Forse, adesso, questo è davvero l’Empoli di Iachini: ordinato in difesa, ficcante in attacco. Adesso il suo Empoli deve confermarsi, magari già da venerdì sera a San Siro col Milan di Piatek, ma il tunnel sembra superato. «Finalmente abbiamo raccolto quello che ci era mancato nelle ultime uscite. Non sono euforico dopo la vittoria racconta Iachini - come non ero demoralizzato quando non arrivava, le prestazioni ci sono sempre state: creavamo occasioni senza riuscire a sfruttarle e poi pagavamo alla prima disattenzione». Diciamo la verità, senza un paio - o forse di più - di interventi scellerati di singoli a Cagliari, col Genoa e a Roma con la Lazio, l’Empoli poteva smuovere la classifica con più costanza e avere una classifica meno ossessionante. Ma, come professa il tecnico, «nel calcio serve equilibrio, i ragazzi sono giovani e stanno crescendo, ma non devono segnare solo gli attaccanti, servono anche i gol dagli altri reparti».
IMBATTUTI Col Sassuolo è arrivata la vittoria che mancava dal 9 dicembre, ma soprattutto la porta è rimasta inviolata (non accadeva dalla terza giornata): «Questo mi soddisfa, mi avrebbe dato tanto fastidio prendere una rete: siamo riusciti a mettere in pratica quello che facciamo bene in settimana e spero che questa vittoria possa dare ancora più fiducia ai ragazzi, ma è stata una prestazione quasi perfetta».