La Gazzetta dello Sport

Rino a Liverpool col vecchio Milan «Che sia Europa»

●Festa ed emozioni ad Anfield per l’amichevole tra le ex stelle di Liverpool e rossoneri: Gazidis applaude, Maldini gioca, Pirlo segna. Poi il brindisi con Gattuso: «Che sia Europa»

- Alessandra Bocci INVIATA A LIVERPOOL (ING)

Ead aspettarli in albergo c’era lui, o almeno la sua immagine proprio dietro il banco della reception, in una pubblicità di acqua minerale alcalina chiamata Angel. Steven Gerrard invece più che un’apparizion­e angelica è stato un incubo per i tifosi del Milan, per almeno due anni, dal 2005 al 2007, quando Filippo Inzaghi con una doppietta ha spezzato l’incantesim­o calato sulla squadra a Istanbul. Dodici anni dopo quei duelli si rivede in campo Costacurta contro Gerrard, determinat­o a annullarlo fino alla fine, ma non è semplice e non soltanto perché gli anni passano. Quelli sono passati per tutti, a parte forse Pirlo con il suo calciare limpido. Ma il destino è destino e il popolo in rosso non voleva che questo: il ritorno del gigante che aveva condotto la rimonta nel 2005, dando poi cavalleres­camente i meriti al tecnico Benitez, assente per la grande reunion. C’è Dalglish in panchina, mica uno qualunque, e per il Milan invece presente Carlo Ancelotti con tutti i fedelissim­i di quegli anni. A pranzo, nella lounge di Anfield, siede accanto ad Adriano Galliani. Tavolata di italiani, brasiliani a un tavolo rotondo a chiacchier­are, Maldini da capitano non giocatore fa da trait d’union. Le moglie e le fidanzate si ritrovano come nelle trasferte di un tempo. «C’è nostalgia, è bello ma viene quasi da piangere», sospira Rui Costa.

SENTIMENTI «Siamo legati con il cuore. Basta una chiamata ed eccoci qui, pronti a giocare con questa maglia ancora una volta», dice Kakà, arrivato con fratello Digao e uno dei figli. «Che squadra, che grande gruppo eravamo», ricorda Cafu. Ci sono proprio tutti, compresi i dirigenti di quegli anni, Ariedo Braida arrivato da Barcellona, Rudy Tavana. Vittorio Mentana, team manager per una vita, guarda i suoi vecchi ragazzi e soltanto la rabbia di non poter fumare una sigaretta frena la commozione. C’è il vecchio Milan ma c’è anche il nuovo, Rino Gattuso però in versione giocatore, c’è l’attuale amministra­tore delegato Gazidis. Manca Leonardo, in Brasile per questioni familiari, mancano Sheva, Tassotti, Seedorf in giro con le nazionali. Manca Nesta, ma di star ce ne sono e tutti abbraccian­o tutti in questa lunga festa che neppure il gol allo scadere di Gerrard riesce a rovinare. Magari ci sarà un’altra amichevole e magari toccherà a Inzaghi ricambiare. «Ho giocato a Piacenza mercoledì e sono a pezzi», dice Pippo dopo la partita.

PAROLE E PALLONE Il party era cominciato nella notte, sulla terrazza del Melia. «Siamo stati a parlare di calcio fino alle due», confessa Umberto Gandini. Poche ore di sonno, ma quante volte è successo: ritrovo a casa Milan, charter da Malpensa, atterraggi­o a Liverpool in tarda mattinata. Quando il Milan Glorie arriva a Anfield trova una folla rossa, la coda fuori dallo store, bambini, famiglie. L’incasso va in beneficenz­a alla Fondazione del Liverpool (e in parte a Fondazione Milan) e i tifosi non si sono tirati indietro: tutto esaurito, e il solito brivido quando il pubblico intona You’ll Never Walk Alone. Dopo il pranzo leggero, tutti in campo.

GARA Si comincia con un 4-31-2 classico, Pirlo disegna calcio, Kakà ha voglia di giocare, Gattuso mette ordine e Ambrosini ricuce dove serve. In mezzo Kaladze, sulle fasce Cafu e Serginho cominciano bene e Galliani si sporge in avanti dalla prima fila del Directors Box, quasi si sentisse troppo lontano. Nella marea rossa sono nascosti tifosi del Milan, magari non si vedono, ma si fanno sentire. Scattano i cori per Inzaghi, Rui Costa, Kakà, Cafu. Scatta il «Rino portaci in Europa». Il Milan gioca, il Liverpool si porta in vantaggio con Fowler dopo 25 minuti. All’intervallo Galliani è ottimista. «Adesso entra Borriello e pareggia». Succede invece che Cissè scappi a mezzo Milan e raddoppi dopo sei minuti. Nessun problema, fra Liverpool e Milan ci sta sempre la rimonta, il finale a sorpresa, chissà che non giri il vento. E il vento gira, con una punizione di Pirlo che lascia Anfield a bocca aperta e a due minuti dalla fine (si giocano tempi da 40) ecco la magia che non ti aspetti: Pirlo ispira Kakà che non coglie l’attimo, ma rimedia con un gol artistico Pancaro invocato da Galliani. «Un professore». Due a due e tutti amici? Macché. Perché c’è Gerrard che quando manca niente al fischio finale è ancora lì a fare impazzire Costacurta. Salta Carbone, il capitano resiste, non c’è niente da fare, è il destino che si compie. Palo interno e gol, Anfield si illumina, alla fine tutti in piedi, anche Galliani, anche Braida, anche Gazidis. Perché questa è una sconfitta che non lascia il segno, niente di paragonabi­le a Istanbul e alle teste basse negli spogliatoi. Stavolta scatta invece il brindisi festoso, con i vecchi compagni attorno a Gattuso. «A questa grande prestazion­e». «A tutti noi». «A Rino, e che Europa sia». Però questo Gerrard, che dire. Per fortuna di Gattuso non gioca più, altrimenti sai che incubo quando capiterà di tornare in Champions.

RICORDI

Rui Costa: «Quanta nostalgia». Cafu: «Che gran gruppo eravamo»

Per Inzaghi stavolta niente reti: «Ho giocato mercoledì... Sono a pezzi»

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 ?? LAPRESSE ?? 3 4 È SEMPRE SPETTACOLO● 1 Le «Legends» del Liverpool e le «Glorie» del Milan posano sul campo di Anfield● 2 Carlo Ancelotti, 59 anni, tecnico del Napoli, e Rino Gattuso, 41, tecnico del Milan: per una volta si torna al passato, il primo sulla panchina rossonera, il secondo in campo ● 3 Kakà, 36, in azione ● 4 Andrea Pirlo, 39, calcia la punizione dell’1-2 sotto gli occhi di Serginho, 47● 5 Paolo Maldini, 50, direttore strategico del Milan, torna capitano per un giorno 1
LAPRESSE 3 4 È SEMPRE SPETTACOLO● 1 Le «Legends» del Liverpool e le «Glorie» del Milan posano sul campo di Anfield● 2 Carlo Ancelotti, 59 anni, tecnico del Napoli, e Rino Gattuso, 41, tecnico del Milan: per una volta si torna al passato, il primo sulla panchina rossonera, il secondo in campo ● 3 Kakà, 36, in azione ● 4 Andrea Pirlo, 39, calcia la punizione dell’1-2 sotto gli occhi di Serginho, 47● 5 Paolo Maldini, 50, direttore strategico del Milan, torna capitano per un giorno 1
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