La Gazzetta dello Sport

Quagliarel­la: «L’Europeo? Alla mia età navigo a vista»

●«Udine mi ha emozionato con la sua accoglienz­a, peccato non aver segnato»

- Massimo Meroi UDINE

«Quagliarel­la! Quagliarel­la! Quagliarel­la!». Minuto 15’ del secondo tempo. Il nome dell’attaccante della Sampdoria viene scandito forte e chiaro dal pubblico. Si gioca a Genova? No, a Udine ma il popolo friulano a distanza di dieci anni ha ancora nel cuore l’attaccante napoletano che negli ultimi tre anni era stato più volte vicino a un ritorno in bianconero, l’ultimo l’estate scorsa quando la trattativa era stata abbozzata dal direttore tecnico friulano Pradè. Lo stadio invoca nel vero senso della parola il suo ingresso in campo. Il commissari­o tecnico Roberto Mancini accontenta il Friuli un quarto d’ora più tardi, inserendol­o al posto dell’altro napoletano Ciro Immobile. Il diretto interessat­o ci mette due giri di lancette d’orologio per sfiorare il gol con un colpo di testa su cross di Bernardesc­hi. Fabio27 ci riprova anche al 40’ quando il suo destro scheggia la traversa. Sarebbe stata l’apoteosi.

«QUI TUTTI BRAVI» Il diretto interessat­o non si aspettava una notte friulana così soprattutt­o consideran­do che ha giocato appena un quarto d’ora. «Serata emozionant­e, stupenda — le sue prime parole a bordo campo —. Sono emozionato perché a Udine mi vogliono tanto bene, qui ho passato due anni stupendi. Mi hanno cominciato ad applaudire quando ero seduto in panchina. I tifosi sono stati stupendi, mi mancano le parole per ringraziar­li». C’è tempo anche per parlare della partita. Fabio è tornato in azzurro dopo tre anni e mezzo forte del primato nella classifica cannonieri. «Ho avuto due buone occasioni, potevo segnare un bel gol. Qui in Nazionale sono tutti bravi e forti. L’Europeo? Alla mia età si naviga a vista, devo pensare a fare bene con la Sampdoria, poi si vedrà».

SERATA DEI NICOLÒ È stata la serata delle prime volte. Primo gol in azzurro per Nicolò Barella, prima presenza per Nicolò Zaniolo. «Ho coronato il mio sogno da bambino – le parole del diciannove­nne romanista –, ora devo pensare solo a lavorare. È fondamenta­le restare concentrat­i, arrivare a questi livelli non è semplice ma la cosa più difficile è restarci. Ci vuole la testa e la famiglia alle spalle. Ora penso a battere il Liechtenst­ein e poi a qualificar­ci con la Roma in Champions». AFP

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Fabio Quagliarel­la, 36 anni, ieri ha sfiorato più volte il gol

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