Olanda-Germania: torna un duello senza tempo
●Una classica del calcio mondiale nell’anniversario di Cruijff Gli olandesi hanno già battuto i tedeschi nella Nations League
Johan Cruijff segnò più di un’era calcistica, prima da giocatore e poi da allenatore. Scomparve tre anni fa esatti: il destino ha voluto che l’anniversario venga celebrato con una classica di livello mondiale nello stadio che porta il suo nome. Olanda-Germania, qualificazioni europee, ore 20.45 alla Johan Cruijff di Amsterdam, è un duello che apre sempre la memoria, però contiene anche l’energia del futuro. Le parti sono cambiate, da poco. L’Olanda, esclusa dall’Euro 2016 e dal Mondiale russo, nello scorso autunno ha sbattuto in serie B nella Nations League la Germania che nel 2014 divenne campione del mondo e due anni dopo arrivò in semifinale all’Europeo francese. Ma in Russia naufragò. I tedeschi di colpo sono diventati arrugginiti e tentennanti, immaturi e dubbiosi. Gli olandesi invece freschi e leggeri, concreti e autoritari; una composizione indovinata di spiriti giovani - i ventenni educati dall’Ajax - e leader temprati, vedi il capitano Van Dijk, coscienzioso pirata del Liverpool. Dieci giorni fa stese Manuel Neuer, capitano della Germania e del Bayern, con un colpo di testa imperioso, in Champions League.
LA SVOLTA Virgil van Dijk segnò anche con la nazionale il 13 ottobre, nel 3-0 che determinò la vera svolta nel modo di pensare di Joachim Löw. Quel giorno il Bundestrainer comprese che serviva un cambiamento radicale, e non il semplice accantonamento di un paio di senatori del Mondiale, tipo Khedira e Özil. La carriera di Müller, Hummels e Boateng in nazionale si chiuse praticamente alla Cruijff Arena in ottobre, anche se il tecnico chiamò i primi due anche per la gara di ritorno. Finì 2-2, al 91’ fece centro ancora van Dijk: per la Germania, già retrocessa, contava poco. Per l’Olanda moltissimo: con quel punto, ottenuto rimontando da 2-0, la banda di Koeman vinse il girone togliendo dalle finali della Nations League la Francia campione del mondo. Per tornare grandi si parte dal basso. Imitando proprio