Solo Milan per Cutrone «Farà gol da Champions»
● Branchini, agente della punta: «Non ha mai pensato di andar via» Allarme Piatek: virus in nazionale
Se c’è una specialità che contraddistingue Patrick Cutrone è la capacità di saltare l’uomo. Non in campo, dove il 21enne di Parè si è fatto largo a forza di gol da centravanti «col veleno», per dirla alla Gattuso, ma all’interno delle gerarchie rossonere: da Kalinic ad André Silva passando per lo stesso Higuain, Patrick li ha visti tutti sfilare davanti a sé a luglio per poi superarli in corsa. E anche se dall’arrivo di Piatek in poi gli spazi per le manovre di sorpasso si sono drasticamente ristretti, il 63 pensa rossonero anche in azzurro. L’eco delle voci sul suo futuro lo rincorrono anche nel ritiro dell’Under 21 e Patrick si sente a disagio. Si è consultato con il suo agente Giovanni Branchini e insieme hanno deciso di spazzare via i dubbi, se non addirittura gli equivoci. Così tocca proprio al noto agente milanese (che ne gestisce la procura insieme a Donato Orgnoni) parlare a nome dell’attaccante milanista: «Patrick è assolutamente concentrato sul Milan, spera di poter dare il massimo contributo per la qualificazione in Champions e per la Coppa Italia. Sono obiettivi importanti e lui è consapevole della situazione. Rispetta le scelte di Gattuso e le qualità dei compagni».
CRESCITA Niente mal di pancia, dunque, come conferma Branchini: «Patrick sa benissimo che a questa è una stagione di crescita, la concorrenza è comunque stimolante. Soprattutto quando all’orizzonte ci sono grandi obiettivi. Quindi nessuno di noi ha mai minimamente pensato di fare le valigie. Sono false tutte quelle voci di accordi con altri club, in particolare quelli con il Torino. Ripeto, non solo non abbiamo mai parlato con nessuno, ma non sono in programma contatti neanche per il futuro». Tornando al presente, c’è un piccolo primato che Cutrone «difende» dall’assalto del Pistolero: con 9 reti tra campionato e coppe, è ancora lui il miglior marcatore del Milan. Di qui alla fine della stagione, rimanere davanti a Piatek (già 8 gol) è una mezza impresa, anche se l’allarme lanciato dal c.t. polacco Brzeczek pone un punto di domanda sulle condizioni attuali del centravanti titolare, che ieri non si è allenato ed è in dubbio per la gara di stasera con la Lettonia: «C’è una piccola epidemia all’interno della squadra. Un virus ha colpito 8 giocatori tra cui Piatek, il primo a stare male è stato Milik». In ogni caso, rimpolpare lo score personale resta assolutamente alla portata di Cutrone, anche partendo dalla panchina contro la Samp: ben 6 centri del 2018-19 li ha firmati così (gli ultimi 2 proprio ai blucerchiati in Coppa). Di più: tra ottobre e novembre le sue prestazioni avevano convinto Gattuso a fargli posto virando sul 4-4-2, modulo accantonato dopo l’arrivo di Piatek per motivi di equilibrio: «Coprivamo male il campo e non segnavamo mai». In questi primi mesi del 2019 il tecnico rossonero non ha fatto mancare messaggi di sostegno all’ex Primavera: «Patrick è penalizzato dal modulo, ma deve continuare a lavorare con voglia: mi piace quando un giocatore ha il muso e non è contento di stare fuori, vuol dire che ci tiene».
SOLO MILAN «I rapporti con Gattuso sono limpidi – spiega Branchini –. Ricordo che Patrick è cresciuto nel vivaio rossonero, si sente milanista e spera che questa sia per sempre la sua maglia». Il cambio mal digerito a Bologna, episodio del quale Cutrone si scusò pubblicamente dopo il chiarimento con il tecnico, è rimasto una parentesi. Come la frase di Orgnoni che fece discutere: «Futuro? Ne riparliamo a fine stagione». «Era un concetto semplice, senza malizie – chiarisce Branchini –. Come ogni anno tutti i calciatori si confrontano con il club per valutare i reciproci progetti. In quell’ottica è naturale immaginare un appuntamento. Ad oggi, però, non c’è nulla da chiarire».