La Gazzetta dello Sport

Il grande freddo

De Laurentiis pizzica Ancelotti Troppi problemi nel suo Napoli

- Di Mimmo Malfitano- NAPOLI

Risultati al di sotto delle aspettativ­e, una squadra senza identità, le incomprens­ioni con Insigne: ora il presidente vuole garanzie dall’allenatore

Chi sostiene che ci sia piena sintonia tra Aurelio De Laurentiis e Carlo Ancelotti, sa bene di mentire. Che non si pensi, però, che i due abbiano litigato: le parti si rispettano e si affrontano in maniera civile. Resta, tuttavia, il malcontent­o per quanto avvenuto fino ad ora. I risultati stentano e il presidente ha chiesto conto di questo calo di rendimento. Lo ha fatto all’indomani del pareggio di Genk, quando con una telefonata, dai toni decisi, ha voluto sapere dall’allenatore il perché di quel risultato (0-0) che potrebbe compromett­ere il cammino del Napoli in Champions League. Ad Ancelotti sono stati fatti alcuni appunti, di natura tecnica, senza entrare troppo nello specifico per non mortificar­ne il lavoro. D’altra parte, non sarebbe facile per nessun presidente contestare il tecnico più vincente al mondo. Ma con Ancelotti, De Laurentiis ha voluto avviare un progetto vincente e dopo il secondo posto dello scorso anno, vorrebbe quantomeno lottare fino in fondo per conquistar­e lo scudetto.

Le contestazi­oni

Il presidente non ha gradito la sconfitta interna con il Cagliari, ha rivisto dinanzi a sé gli scenari degli anni passati, quando proprio lasciando punti alle squadre di medio-bassa classifica ha visto compromess­o il confronto con la Juventus. Non sta piacendo, a De Laurentiis, questo turnover sfrenato. Fin qui, Ancelotti ha schierato nove formazioni diverse in altrettant­e gare stagionali. Il che lascia presagire che non abbia ancora le idee chiare su come dovrà giocare il suo Napoli e quale dovrà essere la spina dorsale della squadra. Insomma, la mancanza di un’identità tattica sta penalizzan­do più del dovuto il cammino della squadra. E, poi, il presidente è stizzito dal fatto che in nazionale i giocatori si esprimano al massimo, mentre nel Napoli in tanti sono ancora alla ricerca di una sistemazio­ne, di un ruolo fisso. Uno su tutti è Lozano. L’attaccante ha estasiato i tifosi messicani nell’amichevole giocata contro le Bermuda, un’intera nazione è ai suoi piedi, mentre da queste parti è ancora una figura anomala, da scoprire. Ad Ancelotti è stata ricordata la gravosità economica dell’impegno, prima di Lozano il club non aveva mai speso 45 milioni di euro per un giocatore. Dopo 9 gare stagionali, di questo ragazzo non si conosce ancora niente, di lui si ha il solo ricordo del gol realizzato alla Juventus alla seconda giornata. E la sola prodezza dell’Allianz Stadium è davvero poco per giustifica­rne l’investimen­to.

Il problema Insigne

Ancelotti e De Laurentiis hanno anche discusso del caso Insigne, il cui valore continua a svalutarsi di giornata in giornata. L’attaccante è un altro motivo di discordia tra le parti. Il feeling tra lui e l’allenatore non è mai scattato, i due si sopportano o quasi, e nonostante gli sforzi profusi l’intesa continua a latitare. E questo stato di cose di certo non aiuta le parti con un conseguent­e danno per la squadra che deve fare i conti anche con l’involuzion­e di Zielinski e Allan, altri due giocatori spesso utilizzati con mansioni diverse rispetto alle loro caratteris­tiche. Dopo Fabian Ruiz, anche loro due sono stati provati nel ruolo di mediano dinanzi alla difesa, ma con risultati improbabil­i. In questi giorni, Insigne è impegnato con la nazionale, i giudizi della critica, dopo la vittoria sulla Grecia, sono stati lusinghier­i, mentre col Napoli a stento è riuscito a raggiunger­e la sufficienz­a, a volte.

Risposte immediate

Le pretenderà, il presidente, nelle prossime gare, a partire da quella di campionato col Verona per evitare che Juventus e Inter aumentino il vantaggio in classifica. Poi, ci sarà la trasferta di Salisburgo, che si annuncia difficile, ma che deve essere superata portando a casa i tre punti altrimenti il cammino in Champions rischia d’interrompe­rsi. E, stavolta, ad Ancelotti potrebbe non essere perdonata un’eventualit­à del genere.

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IPP Che trio Aurelio De Laurentiis, 70 anni, con a sinistra Carlo Ancelotti, 60, e a destra Lorenzo Insigne, 28
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