Il saluto militare dei turchi: l’Uefa apre un’indagine
Il presidente della federcalcio si dimette, 5 arresti. L’ira di Johnson
Il presidente della federazione di Sofia – Borislav Mihaylov costretto a dimettersi dal premier Boiko Borisov, cinque arresti, l’indignazione del premier britannico Boris Johnson, dichiarazioni in libertà dei calciatori: il day after di Bulgaria-Inghilterra (0-6), interrotta due volte per i cori razzisti, è stato ricco di colpi di scena. È scesa in campo anche la Fifa. Il presidente Gianni Infantino ha invitato «tutti gli organi di governo del calcio ad unirsi a noi e a pensare insieme a modi nuovi, più forti ed efficaci per sradicare il razzismo. Il Daspo mondiale a vita può essere una misura efficace».
Qui Sofia
La Bulgaria, 110.994 kmq e 7 milioni di abitanti, si è risvegliata ieri con l’immagine di Paese xenofobo, sbattuta in prima pagina su tutti i media europei. Il premier Mihaylov ha subito reagito, costringendo il presidente federale Mihaylov a dimettersi e ordinando un blitz della polizia nel palazzo del calcio. Dopo due ore di perquisizioni, sono state arrestate 5 persone: una decapitazione in piena regola. Nel caos, le dichiarazioni di alcuni giocatori. Il Guardian ha riportato le frasi del portiere bulgaro Plamen Iliev, n.1 del Ludogorets: «I nostri tifosi si sono comportati bene. I giocatori inglesi hanno reagito in modo eccessivo». Diversa l’opinione del capitano Ivelin Popov del Rostov russo: «Sono avvilito. Dopo quanto accaduto, come si può pensare che uno straniero venga a giocare in Bulgaria? Il razzismo va estirpato».
Il gruppo
Interessante la versione di un calciatore che ha chiesto l’anonimato: «Tutto premeditato. Il gruppo che ha provocato il caos è riconducibile alla Lauta Army, organizzazione di estrema destra composta da ex soldati, creata nel 1992, legata al Lokomotiv Plovdiv. Il nome deriva da un parco dove questi ultrà, protagonisti di una lunga serie di episodi di violenza, si allenano come una struttura paramilitare.
Questo spiega l’uscita dal campo nell’intervallo, come un esercito in ripiego.
Qui Inghilterra
L’Inghilterra si è risvegliata orgogliosa del comportamento tenuto a Sofia dal c.t. Gareth Southgate e dai calciatori, ma indignata per le immagini degli episodi incriminati, trasmesse da ITV. Il premier Boris Johnson ha detto: «Il razzismo di Sofia è stato un atto di assoluta viltà. Non ci può essere spazio per la discriminazione nel calcio e in nessun altro contesto». Il presidente della Football Association, Greg Clarke, ha aggiunto: «I cori provenivano da un gruppo di cinquanta persone, tutti in nero e con il braccio alzato. Mi aspetto dall’Uefa sanzioni adeguate». La federazione europea ha ricevuto il rapporto del delegato ufficiale, l’italiano Danilo Filacchione. Quest’ultimo, contattato dalla Gazzetta, non ha rilasciato dichiarazioni. Ma la Uefa in serata ha annunciato l’apertura di un’inchiesta. Alcuni rappresentanti di FARE, struttura antidiscriminazione operativa in 40 Paesi, erano allo stadio: hanno inviato un report all’Uefa. Il Times, che ha celebrato in un editoriale Southgate, ha lanciato sul sito un Manifesto per la lotta al razzismo. Un nemico odioso, al quale il Telegraph ha riservato questo titolo: «Disgustoso». Southgate e i calciatori sono stati esemplari: in una nazione dilaniata dalla Brexit, hanno dato una lezione ai politici.