La Gazzetta dello Sport

Il gigante ha fame Con Under o Ascoli è Scamacca show

Dalla gavetta al boom con l’U21 e in B Il “piccolo Ibra” è diventato un big

- di Alex Frosio - INVIATO A YEREVAN (ARMENIA)

Serve sempre una costante, nella vita. Qualcosa che non subisce variazioni, cui aggrappars­i quando intorno gli eventi vorticano. Gianluca Scamacca, pure alla sua giovane età, ha avuto una carriera fortemente variabile, ma in anni di poca stabilità si è sempre potuto appoggiare a una certezza: la maglia azzurra. La sua costante. A osservarne la carriera, si potrebbe arrivare a dire che la sua vera squadra sia sempre stata la Nazionale. L’attaccante dell’Ascoli, dove è in prestito dal Sassuolo, ha giocato quasi più partite con l’azzurro che con altre maglie di club. Del resto frequenta l’Italia fin da giovanissi­mo: ha cominciato con l’Under e poi su, magari pure in anticipo sui tempi, con la 16, la 17 dove giocava già appena quindicenn­e, la 18, la 19, la 20. E ora ha raggiunto, quasi per via naturale, l’U21, dove prosegue a fare quel che ha sempre ha fatto con l’Italia: segnare.

Fedele a Nicolato

Suo il gol che lunedì ha permesso alla Nazionale di Nicolato di portar via i tre punti in Armenia e rilanciars­i nelle qualificaz­ioni a Euro 2021. E’ stata la prima rete ufficiale di Scamacca con l’U21: ne aveva fatta un’altra, ma in amichevole, nella prima partita del nuovo ciclo, dopo due brevi apparizion­i con Di Biagio. E se la sua costante è l’azzurro, lui è la costante di Nicolato, con il quale ha già conquistat­o un argento all’Euro U19 2018 e il 4° posto al Mondiale U20 in estate. Nelle prime 4 partite della nuova Under 21 è sempre partito titolare, a differenza degli altri del tridente (Pinamonti, Kean, Cutrone, Sottil).

Idolo Ibra

Scamacca si è sempre ispirato a Zlatan Ibrahimovi­c: persino il suo account i in stag ram ,« iamscam acca », ricorda quello dello svedese (« iamzlatan ibrahim ovic »). Il suo stile di gioco lo ricorda, in effetti: gli straordina­ri mezzi tecnici si uniscono ai 195 centimetri di altezza, che a 15 anni gli permetteva­no di muoversi tra i coetanei come Gulliver a Lilliput e di segnare con disinvoltu­ra dominante. E come Ibra è arrivato giovane in Olanda: dopo i primi passi nella Lazio e nella Roma – i vortici degli eventi... – a 16 anni scelse il Psv Eindhoven, e da lì il Sassuolo con cui vinse una Coppa Carnevale (e chi lo vide a Viareggio ne ricorda lo strapotere fisico e tecnico) e che lo ha fatto debuttare in A, prima di mandarlo in prestito alla Cremonese, poi allo Zwolle, di nuovo in Olanda, e ora all’Ascoli.

Qualcosa in più

Con i grandi deve imparare a metterci qualcosa in più. Quando ha il pallone, Scamacca dà quasi l’impression­e di voler selezionar­e il tipo di giocata, come se avesse una serie di file tra cui scegliere (e spesso sceglie la più complicata), finendo per sembrare un giocatore poco istintivo, soprattutt­o quando è più lontano dalla porta. Ma quando si avvicina all’area, la porta la vede eccome. Con l’Ascoli, già due doppiette in Coppa Italia e gol alla prima giornata al Trapani: stop, rientro sul destro e tiro da fuori. Anche Paolo Zanetti crede in lui: tre gare da titolare, le altre saltate per infortunio. Ora si va a casa del Chievo, Scamacca si porta dietro un po’ di polvere azzurra.

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LAPRESSE Il bomber Gianluca Scamacca, 20 anni, prima stagione nell’Ascoli

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