Il gigante ha fame Con Under o Ascoli è Scamacca show
Dalla gavetta al boom con l’U21 e in B Il “piccolo Ibra” è diventato un big
Serve sempre una costante, nella vita. Qualcosa che non subisce variazioni, cui aggrapparsi quando intorno gli eventi vorticano. Gianluca Scamacca, pure alla sua giovane età, ha avuto una carriera fortemente variabile, ma in anni di poca stabilità si è sempre potuto appoggiare a una certezza: la maglia azzurra. La sua costante. A osservarne la carriera, si potrebbe arrivare a dire che la sua vera squadra sia sempre stata la Nazionale. L’attaccante dell’Ascoli, dove è in prestito dal Sassuolo, ha giocato quasi più partite con l’azzurro che con altre maglie di club. Del resto frequenta l’Italia fin da giovanissimo: ha cominciato con l’Under e poi su, magari pure in anticipo sui tempi, con la 16, la 17 dove giocava già appena quindicenne, la 18, la 19, la 20. E ora ha raggiunto, quasi per via naturale, l’U21, dove prosegue a fare quel che ha sempre ha fatto con l’Italia: segnare.
Fedele a Nicolato
Suo il gol che lunedì ha permesso alla Nazionale di Nicolato di portar via i tre punti in Armenia e rilanciarsi nelle qualificazioni a Euro 2021. E’ stata la prima rete ufficiale di Scamacca con l’U21: ne aveva fatta un’altra, ma in amichevole, nella prima partita del nuovo ciclo, dopo due brevi apparizioni con Di Biagio. E se la sua costante è l’azzurro, lui è la costante di Nicolato, con il quale ha già conquistato un argento all’Euro U19 2018 e il 4° posto al Mondiale U20 in estate. Nelle prime 4 partite della nuova Under 21 è sempre partito titolare, a differenza degli altri del tridente (Pinamonti, Kean, Cutrone, Sottil).
Idolo Ibra
Scamacca si è sempre ispirato a Zlatan Ibrahimovic: persino il suo account i in stag ram ,« iamscam acca », ricorda quello dello svedese (« iamzlatan ibrahim ovic »). Il suo stile di gioco lo ricorda, in effetti: gli straordinari mezzi tecnici si uniscono ai 195 centimetri di altezza, che a 15 anni gli permettevano di muoversi tra i coetanei come Gulliver a Lilliput e di segnare con disinvoltura dominante. E come Ibra è arrivato giovane in Olanda: dopo i primi passi nella Lazio e nella Roma – i vortici degli eventi... – a 16 anni scelse il Psv Eindhoven, e da lì il Sassuolo con cui vinse una Coppa Carnevale (e chi lo vide a Viareggio ne ricorda lo strapotere fisico e tecnico) e che lo ha fatto debuttare in A, prima di mandarlo in prestito alla Cremonese, poi allo Zwolle, di nuovo in Olanda, e ora all’Ascoli.
Qualcosa in più
Con i grandi deve imparare a metterci qualcosa in più. Quando ha il pallone, Scamacca dà quasi l’impressione di voler selezionare il tipo di giocata, come se avesse una serie di file tra cui scegliere (e spesso sceglie la più complicata), finendo per sembrare un giocatore poco istintivo, soprattutto quando è più lontano dalla porta. Ma quando si avvicina all’area, la porta la vede eccome. Con l’Ascoli, già due doppiette in Coppa Italia e gol alla prima giornata al Trapani: stop, rientro sul destro e tiro da fuori. Anche Paolo Zanetti crede in lui: tre gare da titolare, le altre saltate per infortunio. Ora si va a casa del Chievo, Scamacca si porta dietro un po’ di polvere azzurra.