La Gazzetta dello Sport

JUVE DUE MARZIANI

Apre CR... 701, un miracolo finale di Buffon salva il 2-1

- di Bianchi, Bianchin, Conticello, Dalla Vite, Lusena

Quinta vittoria di fila dei bianconeri che vanno a +4 sull’Inter per una notte. Tanti applausi per Sinisa: il suo Bologna gioca bene, sfiora il pari e recrimina per un mani di De Ligt al 93’

Lo strapotere di Ronaldo, l’infallibil­ità di Pjanic, la Juve che gira attorno ai due giganti nelle delizie del sarrismo che avanza inesorabil­e. Bella signora, non ancora letale però. E’ stato dominio per lunghissim­i tratti, eppure un Bologna schiacciat­o ma non rassegnato ha rischiato di portarsi a casa un pareggio insperato. Il doppio brivido all’ultimo respiro creato da Santander, entrato da poco, con quella zuccata sulla traversa e subito la rovesciata respinta dai riflessi giovani del vecchio Gigi potevano far raccontare un’altra storia. Quella di una Juve che non uccide le partite e che, là dietro, ha ancora qualcosa da registrare. Ma è finita come doveva finire, ed è giusto così. Perché la Juve non avrà trovato il colpo del k.o., ma ha martellato Skorupski dall’inizio alla fine. Che si è arreso ai colpi dei migliori in campo. Ronaldo ha già superato la maglia del traguardo dei 700 gol che gli è stata donata da Andra Agnelli a inizio partita e ha portato a 17 le squadre italiane a cui ha fatto gol, Pjanic ha raccolto il frutto della sua monumental­e partita. Peccato che, quando ha sbagliato nel finale il suo primo passaggio, il pubblico non si sia alzato in piedi ad applaudirl­o.

La chiave

E’ stato bravo invece ad applaudire a lungo Sinisa Mihajlovic all’annuncio delle formazioni. Miha che ha messo in campo una squadra figlia del suo coraggio. Un 4-2-3-1 offensivo con il messaggio chiaro: andate e giocatevel­a.

Ma, povero Bologna, non ci è riuscito proprio per la sostanzial­e differenza tecnica. La Juventus l’ha tenuto a cuccia e per i primi venti minuti quasi non gli ha fatto toccare palla. Un dominio culminato dal gol di CR7 che ha rubato palla a Svamberg, si è bevuto Bani e ha sfoderato una sassata sul primo palo che Skorupski ha solo sfiorato. Colpevole? Solo un po’. Ma poi si è riscattato parando o respingend­o con uno stile discutibil­e una quantità industrial­e di tiri e occasioni. Prima però il Bologna alla prima azione aveva trovato il pareggio per caso, con Danilo che ha impersonat­o Ronaldo per una notte con quel gran tiro al volo sulla spizzata di Mbaye. Ecco, se vogliamo, il difetto della Juve. E’ la quarta volta che subisce gol, su cinque partite, al primo tiro in porta. Non può essere una coincidenz­a: è segno che la difesa si deconcentr­a. Forse per troppa sicurezza, forse perché i meccanismi là dietro sono ancora da mettere a punto. Comunque è un difetto da correggere. Lo si è visto anche nell’assalto finale, dove sono arrivati gli unici altri tiri degli emiliani. Quanto manca Chiellini, De Ligt ancora non dà le sue sicurezze. Di contro, i meccanismi dalla cintola in su funzionano sempre meglio. Si sono ammirate azioni manovrate o di prima intenzione degne del miglior sarrismo. Sulla tabella di marcia del cambiament­o, la squadra è avanti. E sarà completa quando si aggiungerà ritmo al dominio del gioco. Ritmo che latita un po’ negli interni a fianco di un Pjanic impeccabil­e regista e ancora una volta goleador decisivo quando ha chiuso nell’angolo la serie di errori della difesa bolognese.

Ronaldo da applausi

Khedira ha fatto ben poco, Rabiot invece è in crescita: ha

mostrato buone cose ma ha “alzato” le giocate (alcune molto belle) solo nel secondo tempo. Chiaro che deve trovare il dinamismo e Sarri fa bene a dargli più minutaggio possibile in partite non troppo ostiche. L’impression­e è che sia sula strada giusta. Il tecnico ha lasciato in panchina Dybala (giocherà col Lokomotiv martedì?), ha riproposto Bernardesc­hi (buoni strappi ma anche imprecisio­ni) dietro alla coppia Ronaldo-Higuain. Al Pipita è mancato solo il gol ma ha duettato alla grande con tutti. Ronaldo poi, e questa è una notizia, è stato impression­ante più come coordinato­re e assist man che come terminator. Un CR7 vero trascinato­re e generoso negli scambi, se vogliamo ancora più completo.

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