La Gazzetta dello Sport

Ibra? No, se c’è Milik Il pupillo di Ancelotti incanta ancora Napoli

Gli interventi al ginocchio, un avvio in salita poi la doppietta al Verona: riecco il centravant­i letale

- Di Mimmo Malfitano NAPOLI

Mancava qualcosa a questo Napoli. C’era uno zero nella classifica dei marcatori che aveva aperto ad una serie di consideraz­ioni sulle qualità di Arek Milik. Se ne sono dette tante su questo ragazzo, talvolta traendo delle conclusion­i affrettate e prive di senso. Già, perché fino alla gara di sabato sera, lui non era ancora salito sulla giostra del gol. Anzi, ne aveva sbagliati talmente tanti da far perdere la pazienza persino ai tifosi più passionali. Ma la sua storia di centravant­i racconta tutt’altra realtà, fin qui si è discusso un attaccante che nella passata stagione ha segnato 20 reti, di cui 17 in campionato. Si è avuta poca consideraz­ione delle sofferenze patite per gli interventi alle ginocchia. Troppo in fretta è stato messo sott’accusa, soprattutt­o dopo il pareggio di Genk: quella sera, riuscì a sbagliare l’impossibil­e, probabilme­nte per quella gran voglia di rivalsa che stava inseguendo da tempo. La critica non gli ha risparmiat­o niente in questi mesi, salvo poi elevarne le qualità all’ennesima potenza dopo la doppietta al Verona.

Potere del gol

Gli è bastato sbloccarsi per rimettersi al centro del progetto Napoli. Un momento che aspettava da settimane, convinto com’era di non poter essere diventato un brocco tutto di un colpo. Il primo step l’ha superato con la nazionale, realizzand­o il secondo dei due gol con i quali la Polonia ha battuto la Macedonia del Nord. Una prodezza di rara bellezza, che l’ha riabilitat­o agli occhi del cittì polacco e del suo popolo. Ed è rientrato da Varsavia portandosi dietro il carico di entusiasmo che la nazionale gli ha saputo restituire e quell’entusiasmo lo ha messo a disposizio­ne del Napoli. E qui, è entrato in gioco l’intuito e il talento di Carlo Ancelotti.

Fiducia illimitata

È stato l’unico, l’allenatore, a credere in questo ragazzo. L’ha saputo tirare su nei momenti peggiori, mandandolo in campo e trasmetten­dogli quella serenità che, probabilme­nte, gli è stata utile per ritrovarsi. Nelle sue chiacchier­ate, Ancelotti l’ha messo sempre tra gli argomenti off limits, ovvero, non ha mai accettato che si mettesse in discussion­e: Milik sarebbe rimasto il centravant­i del Napoli, bisognava avere soltanto la pazienza di attenderlo che sarebbe ritornato a segnare. E dopo averne mancati in quantità industrial­e, tra campionato e Champions League, l’attaccante s’è sbloccato sabato sera, con la doppietta al Verona. Due reti diverse tra loro, ma che sono parte integrante del suo repertorio: la prima, anticipand­o l’avversario sul cross basso di Fabian Ruiz. La seconda, invece, di potenza, irrompendo sul pallone e scagliando­lo in porta, a volo, con una forza incredibil­e.

Piccolo primato

Con il ritorno al gol di Milik, il Napoli è la squadra che ha mandato in gol il maggior numero di giocatori, delle 20 di Serie A, dopo otto giornate di campionato. In pratica sono nove i marcatori presenti nella speciale classifica delle reti segnate. Il capocannon­iere della squadra è Dries Mertens, con 4 centri e alle sue spalle c’è Lorenzo Insigne, fermo a quota 3. Poi, via via gli altri 7 tra i quali spicca Kostas Manolas a quota 2 gol segnati, l’unico nelle prime posizioni a non essere un attaccante. Sotto quest’aspetto, il gioco di Ancelotti favorisce gli inseriment­i dei difensori, sui calci piazzati, e dei centrocamp­isti che attaccano gli spazi. Mancavano i gol di Milik e averli ritrovati sarà senza dubbio un motivo in più per guardare al futuro con maggiore ottimismo. Mercoledì sera c’è la trasferta di Salisburgo, è lì che il Napoli andrà a giocarsi buona parte delle possibilit­à di accedere agli ottavi di finale. La vittoria contro il Verona ha riportato un tantino di fiducia in più nell’ambiente napoletano e dato carica ai protagonis­ti. È probabile che per la gara di Champions League Ancelotti cambi ancora formazione, sarebbe l’undicesima su altrettant­e partite, e che Milik possa cedere il posto a Mertens anche se non sarà facile rinunciare all’attaccante polacco: per lui, il turnover può attendere.

In nazionale L’anno scorso ha segnato 20 reti Con la Polonia si è sbloccato Il tecnico Carlo ha sempre creduto in lui: «Deve recuperare la forma»

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 ??  ?? Arkadiusz Milik
25 anni, ha segnato i primi gol col Verona. L’ha sbloccato una doppietta 2
Arkadiusz Milik 25 anni, ha segnato i primi gol col Verona. L’ha sbloccato una doppietta 2
 ??  ?? Fernando Llorente
34 anni, è alla sua prima stagione azzurra: 2 reti in campionato 2
Fernando Llorente 34 anni, è alla sua prima stagione azzurra: 2 reti in campionato 2
 ??  ?? Fabian Ruiz
23 anni, è alla 2a stagione napoletana ed ha segnato a Lecce 1
Fabian Ruiz 23 anni, è alla 2a stagione napoletana ed ha segnato a Lecce 1
 ??  ?? Lorenzo Insigne
28 anni, è il capitano del Napoli e dopo 8 partite è a quota 3 gol 3
Lorenzo Insigne 28 anni, è il capitano del Napoli e dopo 8 partite è a quota 3 gol 3
 ??  ?? Giovanni Di Lorenzo 26 anni, l’unico gol lo ha segnato alla Juventus nella seconda giornata 1
Giovanni Di Lorenzo 26 anni, l’unico gol lo ha segnato alla Juventus nella seconda giornata 1
 ??  ?? Dries Mertens 4 32 anni, da sei anni al Napoli. In questo avvio di campionato ha segnato 4 reti
Dries Mertens 4 32 anni, da sei anni al Napoli. In questo avvio di campionato ha segnato 4 reti
 ??  ?? Hirving Lozano 1 24 anni, dopo il gol segnato nel giorno dello esordio in A non si è più ripetuto
Hirving Lozano 1 24 anni, dopo il gol segnato nel giorno dello esordio in A non si è più ripetuto
 ??  ?? Kostas Manolas 2 28 anni, è l’unico che non sia una punta ad aver realizzato 2 gol in questo torneo
Kostas Manolas 2 28 anni, è l’unico che non sia una punta ad aver realizzato 2 gol in questo torneo
 ??  ?? José Callejon 1 32 anni, nel 4-4-2 ha meno opportunit­à: finora, ha segnato una rete
José Callejon 1 32 anni, nel 4-4-2 ha meno opportunit­à: finora, ha segnato una rete

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