Poco Toro lontano da casa Okaka d’oro per l’Udinese
Terza sconfitta esterna di fila per i granata che cadono contro la miglior difesa e il peggior attacco della Serie A
L’imperforabile Udinese (da ieri ha la migliore difesa del campionato) si tira su tirando giù, nella zona neutra della graduatoria, il peggior Torino della stagione. I granata regalano il primo tempo ai bianconeri, che ne approfittano cogliendo subito un palo e mancando clamorosamente il conseguente tap-in con Okaka. L’attaccante si riscatterà al 42’ schiacciando di testa un assist di Mandragora sul cross di Sema, il più insidioso e continuo tra i padroni di casa (era suo il tiro respinto dal palo). Tra i due momenti topici, da registrare una prodezza di Sirigu, che arriva in tuffo nell’angolino basso a ricacciare dalla rete un siluro di Jajalo, il cui secondo tentativo (38’), di sinistro dal limite, non era parabile, però finisce fuori.
A specchio
Il Torino, schieratosi con lo stesso modulo dei friulani, per 45’ non ha mai insidiato la porta di Musso. Manovra lenta, con passaggi per lo più orizzontali e il solo Ansaldi capace di qualche guizzo in dribbling, poi vanificato in rifinitura. L’unico in grado di portarsi al tiro è stato Lukic ma gli è venuto fuori un retropassaggio. La sosta ha restituito a Mazzarri (che lo temeva) una squadra spenta, nella quale Belotti è risultato troppo isolato e Verdi è incappato in una giornataccia: niente idee e tanti palloni persi, tra cui quello da cui prende il via l’azione del gol.
Cambiamenti tattici
La ripresa comincia con la prima mossa di Mazzarri tendente a ridestare i suoi: Zaza per Lukic con Verdi che dalla fascia si sposta dietro le punte. C’è subito la “solita” sforbiciata di Belotti, stavolta non inesorabile (Musso se la ritrova addosso), poi una doppia occasione per Zaza sempre murato da Ekong e una botta centrale di Laxalt. Segnali che il Toro è entrato nel match. Quando Verdi spara in curva una punizione, Mazzarri inserisce al suo posto Falque (cambio programmato, non punitivo) e si passa al 4-4-2, con Ansaldi portato da destra a sinistra.
Partita in ghiaccio
E qui è abile la panchina udinese (Tudor, squalificato, guidava dalla tribuna) a congelare il prezioso vantaggio con puntuali contromosse (prima Becao e poi Walace) che tolgono spazio ai tentativi dei granata. Mandragora con una incursione improvvisa sfiora il raddoppio (sinistro a giro di poco fuori) poi il solito Ekong (40’) devia una staffilata di Iago Falque, il quale al 43’ mette Belotti in posizione ideale di sparo: il Gallo aziona il destro rasoterra, Musso sarebbe battuto, la sfera però finisce fuori. Pochi secondi dopo è De Paul a far volare Sirigu con un missile da fuori area e nel recupero lo stesso argentino, a suo agio negli spazi concessi inevitabilmente dal Toro, manca di un soffio il bersaglio. Ma ormai siamo al fischio finale che decreta la terza vittoria dei friulani (tutte per 1-0, peggior attacco insieme alla Sampdoria, appena quattro gol segnati) e la quarta sconfitta per i granata, terza consecutiva in trasferta: così il «male» del Toro è conclamato. Adesso il calendario si fa impegnativo perché racchiude in una settimana il sorprendente Cagliari, la sempre temibile Lazio e dulcis in fundo il derby.