Ninja eurogol e lacrime per la moglie malata
La perla del belga e Faragò piegano la Spal Sardi quinti: mai così in alto da 15 anni
Leo tocchi tutto il ferro che vuole, e anche metalli meno nobili.
La sorpresa
Per cominciare, Maran sorprende col modulo e trasforma il 4-3-1-2 d’ordinanza in un 4-3-3 atipico perché sposta il Ninja sulla parte destra del tridente. Non trequartista dal passo lento, dunque, ma creativo libero di spaziare un po’ dovunque approfittando anche della libertà che gli avversari colpevolmente gli concedono. E lui celebra la novità del ruolo con uno splendido gol, di destro e da fuori area. Una meraviglia applaudita, e non in senso metaforico, dallo stesso Semplici, ma anche facilitata dalla lenta reazione di Igor. La cui dormita nulla toglie a una prodezza di rara bellezza, ma testimonia piuttosto i limiti difensivi della Spal. Arrivato in tempi brevi, il gol più veloce del Cagliari in questo campionato indirizza la partita verso una traccia ben precisa. Il Cagliari comincia a fare quello che gli riesce meglio: gestire i tempi con l’impeccabile Cigarini, per poi tentare le incursioni delle mezzali (Rog e soprattutto Nandez che prende il posto di Castro frastornato per una botta alla testa) oppure creare scompiglio con il sopracitato Radja. Nel secondo tempo, quando il caldo avrà esaurito le ultime forze, si vedrà qualche giocata alternativa, e cioè il contropiede di Simeone innescato da Nandez. La ciliegina sulla torta rossoblù è il gol di Faragò, tornato in campo dopo sei mesi. Importante due volte: perché chiude la partita e premia l’attesa di un giocatore che ha un discreto credito con la sfortuna.
Spal fragile
La Spal paga difetti strutturali, come la fragilità difensiva e l’assenza per vari motivi di un erede di Lazzari, cioè di un guastatore sulle fasce: Reca ci ha provato, lui è uno dei migliori dello spicchio di partita salvato dal tecnico. Ma l’attacco punge poco (eufemismo), tanto è vero che il pericolo maggiore per Olsen è arrivato da Kurtic. E se poi è un centravanti (Floccari) ad avere sulla coscienza il secondo gol, significa che la situazione è al limite. Semplici prova anche a cambiare l’inerzia della partita, passando al 4-3-1-2 con Cionek terzino destro e poi fa la mossa della disperazione, tre attaccanti di ruolo con Moncini al centro, Petagna e Floccari. Tutto inutile. Il Cagliari vola felice al quinto posto, la Spal sa che, parole di Semplici, «quest’anno dovrà soffrire di più».