La Gazzetta dello Sport

Un lampo di Tonali Tra Brescia e Fiorentina finisce lì

Al 4’ il gioiellino inventa l’azione del gol annullato dalla Var, poi zero emozioni

- Di Alex Frosio INVIATO A BRESCIA

Varrebbe la pena di raccontare soltanto quello che è successo dopo appena 4 minuti di partita, quando la stella di Sandro Tonali si accende sopra il cielo scuro di Mompiano: scavetto per liberarsi a metà campo di Pulgar, percussion­e prepotente, contrasto per liberare Donnarumma e da lì a spalancare la porta ad Ayé. Gol, ma poi interviene la Var: il leggerissi­mo tocco di mano iniziale di Tonali, infrazione ineccepibi­le ma in un certo senso «burocratic­a», rende valida solo per pochi istanti la rete del Brescia. Lo stesso vale per il resto della serata: quella giocata è una promessa che la partita non mantiene. Il posticipo del lunedì si ferma praticamen­te lì, e non torna a illuminars­i nemmeno con il ritorno in campo di Balotelli, dentro a metà ripresa dopo aver cominciato in panchina, ma rimasto comunque con la pistola nella fondina. Il Brescia guadagna il primo punticino in casa – dove giocava appena per la terza volta, tra calendario e gara con il Sassuolo rimandata – mantenendo per la terza volta inviolata la porta, ed è un buon segno, mentre la Fiorentina vede interrompe­rsi la striscia di tre vittorie consecutiv­e, non quella di risultati utili di fila, che diventano sei. Anche se questo palesa qualche passo indietro nella fluidità della manovra.

I temi

Montella insiste con l’attacco... leggero ma pesante: le due punte di corsa ma potenzialm­ente pericolosi­ssime come Ribery e Chiesa. La partita non si dimostra tuttavia particolar­mente adatta alla mancanza di un riferiment­o fisso là davanti. Il Brescia ha corsa per compattare le linee, Tonali dirige le operazioni e dopo quella fiammata iniziale Castrovill­i scala spesso in avanti per oscurarne le ricezioni. Così però si apre un varco sulla sinistra viola: un rischio da prendere, diciamo il male minore, visto che Bisoli e Sabelli, con l’aiuto anche di Romulo, vanno a battere da quella parte senza tuttavia creare particolar­i problemi. Castrovill­i ha anche il compito di guastatore, con l’unica conclusion­e pericolosa (destro disinnesca­to da Joronen all’11’) e frequenti attacchi alla profondità (mai premiati), mentre il suo ruolo a centrocamp­o viene quasi di fatto preso da Ribery. Il francese è spesso regista aggiunto, ma questo lo porta lontanissi­mo dalla porta. La circolazio­ne viola è lenta e non scompone la struttura del Brescia, che a palla in movimento concede solo un tiro a Lirola (para Joronen) e un altro debole a Badelj.

Variazioni

L’ingresso di Balotelli a inizio ripresa dovrebbe aumentare il peso offensivo del Brescia. Mario

gioca subito tre volte di prima e dimostra che si muoverà poco ma la palla la fa viaggiare ancora veloce. Il suo impatto non è però quello sperato: sotto porta si vede solo al 20’ con una girata di testa su angolo appena larga. Da palla inattiva si vede anche la Viola due volte con Pezzella (sempre alto). Montella inserisce Vlahovic, il riferiment­o centrale, e Sottil a vivacizzar­e la destra (poi nel finale Boateng per Ribery: una sola conclusion­e, alta, per il francese); Corini perde Dessena (uscito in lacrime) e risponde allineando­si a 44-2. Ma la partita si è già riempita di stanchezza ed errori. Castrovill­i, il solito guastatore, ha l’ultima chance in spaccata nel lunghissim­o recupero: Vlahovic gli stoppa la conclusion­e davanti alla linea di porta.

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GETTY Guizzo annullato Sandro Tonali, 19 anni, ha propiziato e vanificato allo stesso tempo la rete di Ayé

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