Un lampo di Tonali Tra Brescia e Fiorentina finisce lì
Al 4’ il gioiellino inventa l’azione del gol annullato dalla Var, poi zero emozioni
Varrebbe la pena di raccontare soltanto quello che è successo dopo appena 4 minuti di partita, quando la stella di Sandro Tonali si accende sopra il cielo scuro di Mompiano: scavetto per liberarsi a metà campo di Pulgar, percussione prepotente, contrasto per liberare Donnarumma e da lì a spalancare la porta ad Ayé. Gol, ma poi interviene la Var: il leggerissimo tocco di mano iniziale di Tonali, infrazione ineccepibile ma in un certo senso «burocratica», rende valida solo per pochi istanti la rete del Brescia. Lo stesso vale per il resto della serata: quella giocata è una promessa che la partita non mantiene. Il posticipo del lunedì si ferma praticamente lì, e non torna a illuminarsi nemmeno con il ritorno in campo di Balotelli, dentro a metà ripresa dopo aver cominciato in panchina, ma rimasto comunque con la pistola nella fondina. Il Brescia guadagna il primo punticino in casa – dove giocava appena per la terza volta, tra calendario e gara con il Sassuolo rimandata – mantenendo per la terza volta inviolata la porta, ed è un buon segno, mentre la Fiorentina vede interrompersi la striscia di tre vittorie consecutive, non quella di risultati utili di fila, che diventano sei. Anche se questo palesa qualche passo indietro nella fluidità della manovra.
I temi
Montella insiste con l’attacco... leggero ma pesante: le due punte di corsa ma potenzialmente pericolosissime come Ribery e Chiesa. La partita non si dimostra tuttavia particolarmente adatta alla mancanza di un riferimento fisso là davanti. Il Brescia ha corsa per compattare le linee, Tonali dirige le operazioni e dopo quella fiammata iniziale Castrovilli scala spesso in avanti per oscurarne le ricezioni. Così però si apre un varco sulla sinistra viola: un rischio da prendere, diciamo il male minore, visto che Bisoli e Sabelli, con l’aiuto anche di Romulo, vanno a battere da quella parte senza tuttavia creare particolari problemi. Castrovilli ha anche il compito di guastatore, con l’unica conclusione pericolosa (destro disinnescato da Joronen all’11’) e frequenti attacchi alla profondità (mai premiati), mentre il suo ruolo a centrocampo viene quasi di fatto preso da Ribery. Il francese è spesso regista aggiunto, ma questo lo porta lontanissimo dalla porta. La circolazione viola è lenta e non scompone la struttura del Brescia, che a palla in movimento concede solo un tiro a Lirola (para Joronen) e un altro debole a Badelj.
Variazioni
L’ingresso di Balotelli a inizio ripresa dovrebbe aumentare il peso offensivo del Brescia. Mario
gioca subito tre volte di prima e dimostra che si muoverà poco ma la palla la fa viaggiare ancora veloce. Il suo impatto non è però quello sperato: sotto porta si vede solo al 20’ con una girata di testa su angolo appena larga. Da palla inattiva si vede anche la Viola due volte con Pezzella (sempre alto). Montella inserisce Vlahovic, il riferimento centrale, e Sottil a vivacizzare la destra (poi nel finale Boateng per Ribery: una sola conclusione, alta, per il francese); Corini perde Dessena (uscito in lacrime) e risponde allineandosi a 44-2. Ma la partita si è già riempita di stanchezza ed errori. Castrovilli, il solito guastatore, ha l’ultima chance in spaccata nel lunghissimo recupero: Vlahovic gli stoppa la conclusione davanti alla linea di porta.