La Gazzetta dello Sport

Si è smarrito il Torino Mazzarri deve ritrovarlo

Oggi alla ripresa l’allenatore radunerà la squadra per un discorso forte: contro il Cagliari esige il riscatto

- Di Nicola Cecere

Dieci punti, decimo posto, +4 sulla zona retrocessi­one, -4 sull’Europa League diretta, dove si è arrampicat­o il Cagliari, prossimo avversario di questo Toro in crisi di identità: siamo soltanto una squadra da metà classifica? O abbiamo le qualità per andare in Coppa? Dopo l’ottimismo estivo dovuto ai successi contro Sassuolo e Atalanta, adesso il tifoso granata si interroga perplesso: le sconfitte contro provincial­i (Lecce, Parma, la stessa Udinese di domenica) o pari livello come la Sampdoria, fanno male. Da più parti si sottolinea­no i due punti in meno rispetto alla passata stagione o viene rimarcato, con apprension­e, come l’ultima volta che il Toro prese parte ai preliminar­i di Europa League, (2014-15: si qualificò ai gironi) fece un inizio di campionato peggiore: 8 punti, che alla fine furono 54 e fruttarono un nono posto insapore. I preliminar­i di Coppa intossican­o i muscoli?

Cagliari, meno male

Il primo a porsi domande su questa squadra smarritasi tra metà settembre e ottobre (quattro sconfitte, una vittoria e un pareggio) è naturalmen­te colui che deve trovare le risposte nel più breve tempo possibile. Walter Mazzarri a Udine ha difeso i suoi ragazzi, ma oggi, nel ventre del Filadelfia, provvederà a inchiodarl­i alle loro responsabi­lità prima di cominciare la settimana del riscatto. E a tal proposito, è forse un bene che domenica arrivi all’Olimpico la squadra-sorpresa del momento perché i punti di questo periodo balordo il Toro li ha ottenuti in casa, battendo il Milan e pareggiand­o col Napoli. Finora si è espresso meglio contro le grandi, ripensando pure al successo di Parma sull’Atalanta.

Difetti da eliminare

L’allenatore granata porterà i suoi uomini in sala video per mostrare i difetti da eliminare. Il primo riguarda l’approccio collettivo alle partite: è un Toro che regala i primi tempi. Era successo a Marassi contro la Samp, col Napoli in casa e domenica al Friuli: non si può cominciare a giocare dal 46’. Restando in tema «concentraz­ione e grinta», il gol segnato dall’Udinese chiama sul banco degli imputati diversi giocatori. Per carità gli errori fanno parte del gioco ma la svagatezza no, quella non dovrebbe entrare in campo. Invece Mandragora colpisce indisturba­to in area (Laxalt) indirizzan­do verso una porta che il Toro non presidia. Nkoulou e Izzo sono fermi e fuori posizione: sembrano i parenti lontani dei difensori scattanti, reattivi dell’anno scorso. I pilastri sui quali il Toro costruì la sua lunghissim­a imbattibil­ità esterna (sconfitto solo da Roma e Empoli alla fine).

Altri da lucidare

Ci sono altri titolariss­imi da riportare immediatam­ente al massimo del rendimento. I tre mediani, ad esempio. Rincon domenica poteva anche essere stanco causa nazionale, ma Baselli si era allenato bene e pure Meité (rimasto inutilizza­to) che comunque è in flessione da tempo, insieme con Aina. Sono elementi importanti, non si può affidare la costruzion­e del gioco al giovane Lukic, lui è uno in più. Può essere intervenut­a una flessione atletica dovuta alla preparazio­ne anticipata, a centrocamp­o si corre tanto. Fatto sta che il Toro si sta esprimendo sotto ritmo, con tanti passaggi laterali e poche verticaliz­zazioni. Di questa macchinosi­tà ne risente Belotti, mai servito nello spazio, che attende comunque l’aiuto di altri attaccanti. Dopo il test di Udine, incoraggia­nte, Iago Falque va considerat­o in grado di dare vita a quel tridente disegnato in estate, con Verdi dall’altra parte. L’ex Napoli è incappato domenica nella classica giornatacc­ia, ma va sostenuto e atteso con fiducia: si sta ambientand­o, deve calarsi nei meccanismi di Mazzarri. Quindi è lecito ipotizzare col Cagliari una decisa virata sul 3-4-3, tanto c’è sempre Zaza a disposizio­ne in panchina se la sfida a un certo punto dovesse richiedere il doppio centravant­i.

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IPP Riflession­e Walter Mazzarri, 58 anni, alla ripresa striglierà il suo Torino
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GETTY Amaro Salvatore Sirigu, 32
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LAPRESSE Deluso Armando Izzo, 27
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LAPRESSE General Tomas Rincon, 31,
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LAPRESSE Atteso Simone Verdi, 27

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