La Gazzetta dello Sport

«Partita sbagliata? No Siamo stati monoritmo ma forti con la testa»

Il tecnico difende i suoi: «Tante gare ravvicinat­e, un calo ci sta. Dybala e Higuain con CR7? A volte sì»

- Di Filippo Conticello- TORINO

«Tritare», verbo transitivo caro ai macellai e a un allenatore toscano, significa ben altro. Maurizio Sarri, ad esempio, vede in quella parola una missione filosofica, un’utopia da raggiunger­e. La sua Juve dovrebbe «tritare» gli avversari sempre e comunque, anche quando sono russi difficili da masticare. Contro l’ostica Lokomotiv, però, il progetto è stato (temporanea­mente) rimandato: in una partita impolverat­a, il tecnico non ha visto brillare il gioco, ma solo uno dei suoi talenti, il più ispirato della serata. Fa molto comodo avere così tanta bellezza attorno: quando la manovra non funziona, puoi pur sempre aggrappart­i ad essa. «È stata una partita con molto densità ed è diventata difficile – ha poi ammesso Sarri -: siamo stati bravi a non perdere la testa e a continuare a giocare. Abbiamo osato con tanti giocatori offensivi e abbiamo preso dei rischi: alla lunga era palese che potevamo metterla a posto, anche se siamo stati monoritmo, Siamo partiti a dieci all’ora e abbiamo proseguito a dieci all’ora, ma se non fossimo stati mentalment­e solidi non l’avremmo ripresa…». Poi, tuffandosi nei freddi numeri, ci si può pur sempre consolare con quel record di possesso palla (77,8%) in un match di Champions: «In una serata difficile in fondo abbiamo fatto bene», ha aggiunto il tecnico.

Verso il trio

Da parte sua Sarri aveva tirato fuori un jolly inatteso: Bentancur trequartis­ta come novità di una fresca serata europea. Senza Ramsey sulla via di recupero, con un Bernardesc­hi troppo

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IPP Abbraccio Maurizio Sarri, 60 anni, si compliment­a con Paulo Dybala, 25
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