La Gazzetta dello Sport

L’ATALANTA S’ILLUDE CON MALINOVSKY­I POI IL CITY SI SVEGLIA DILAGA E NE FA CINQUE

L’ucraino segna su rigore ma il Manchester ribalta il match in fretta e con Sterling travolge i nerazzurri. Gasp al terzo k.o. Ma non è ancora fuori dall’Europa

- di Fabio Bianchi - INVIATO A MANCHESTER (INGHILTERR­A)

E’stata una festa, come diceva Guardiola, ma soltanto per il City. L’Atalanta però torna a casa con l’orgoglio di aver giocato alla pari per mezzora con una squadra dieci-cento volte più forte, di esser rimasta in partita per 50’, e ha avuto anche la soddisfazi­one di essere addirittur­a passata in vantaggio dando l’illusione di un sogno. Ma i sogni raramente corrispond­ono alla realtà. E la realtà è arrivata addosso alla Dea come un camion a tutta velocità. Quando Aguero, Sterling e compagnia stellare hanno cominciato a ballare, la pista si è riempita di maglie azzurre e non c’è stato spazio per quelle nerazzurre che non hanno potuto far altro che ammirare il calcio play station di Guardiola. Non è certo all’Etihad che si poteva sperare di raccoglier­e qualche punto, il rammarico resta per la bambola presa da inesperien­za ed emozione a Zagabria e per la sfortuna dentro una partita giocata bene contro lo Shakhtar a San Siro. Ora, al primo giro di giostra, la classifica parla chiaro purtroppo: zero punti, possibilit­à di qualificaz­ione ridotta al lumicino, a voler essere ottimisti, e anche Europa League a rischio. Ma mai dire mai con questa Atalanta: al secondo giro di giostra potrebbe sorprender­e.

La chiave

Sì, perché tra la sfida con gli e questa con i marziani, a tratti s’è vista una buona Atalanta, come quella che imperversa in campionato. A Manchester, in un cornice spettacola­re, la banda Gasp è partita benissimo, leggerment­e più coperta del solito ma viva e pungente con Malinovsky­i e Ilicic. Guardiola ha giocato con due centrocamp­isti in mezzo alla difesa, Rodri e Fernandinh­o. Esperiment­i che ha già provato in passato. Gasperini ha giocato (lui costretto) senza centravant­i puro, mettendo Gomez a fianco di Ilicic. Forse il Papu è stata la delusione più grande: a parte le imprecisio­ni in alcune azioni chiave, resta nella mente il fatto che non abbia saputo guidare e caricare la squadra. Eppure, con l’uomo più rappresent­ativa in panne, la Dea era riuscita a imbrigliar­e il City con ripartenze veloci e un pressing funzionale a centrocamp­o. Quando Ilicic ha dribblato Fernandinh­o in area che l’ha atterrato e Malinovsky­i ha firmato il rigore, il pensierino dell’impresa ha fatto capolino nei tremila tifosi nerazzurri. Un’illusione finita presto. Aguero, che già prima aveva fallito un gol facile, imbeccato da uno Sterling superlativ­o, ha pareggiato il conto bevendosi Djmsiti e poi ha effettuato il soprasso con il rigore che Sterling si è procurato su Masiello. Ecco, l’inizio della fine è stato per errori dei singoli più che per netta superiorit­à. Gasperini la sfida l’aveva studiata bene, senza snaturarsi, come aveva annunciato alla vigilia

Strapotere

La superiorit­à di classe e anche di ritmo è arrivata dopo, nel secondo round, quando la stabiucrai­ni

lità dei nerazzurri è crollata, Il City ha cominciato a manovrare come in un video game. Gasperini ha fatto le mosse giuste: dentro nel secondo round Pasalic e Muriel per un De Roon in seria difficoltà con il baby gioiello Foden (espulso ingiustame­nte nel finale per doppio giallo) e il Papu spuntato, con Gosens arretrato. Ma non c’è stato nulla da fare con l’enorme differenza di qualità del City. Sterling è salito in cattedra. Il nazionale inglese ha fatto quello che ha voluto: già prima era entrato nelle due azionigol, poi in 25 minuti ha segnato una tripletta con gli assist dei suoi centrocamp­isti: De Bryune, Mahrez, Gundogan. Stupendo il secondo gol con dribbling secco a Toloi a rientrare e tiro preciso nell’angolino. Si è permesso persino di sbagliare un gol tutto solo davanti a Gollini, uno che il suo dovere l’ha fatto dicendo no ad altre occasioni. Con il portiere, hanno fatto bella figura Malinovsky­i e Ilicic. Francament­e, sono stati gli unici due a non soffrire di complesso di inferiorit­à e gli ultimi ad arrendersi. L’Atalanta ha chiuso grazie a loro la partita in attacco, e nel finale Ederson ha tolto dall’angolino una zuccata di Pasalic. La Dea almeno un altro gol se lo meritava, per il resto è andata come doveva andare. Il City, si sa, ha una qualità incredibil­e, è candidata alla vittoria finale, è di un’altra categoria per la maggior parte delle squadre in circolazio­ne. Figuriamoc­i per l’Atalanta. Povera, ma coraggiosa.

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 ?? EPA ?? Increduli La delusione di Josip Ilicic e Ruslan Malinovsky­i, autore del gol su rigore che ha illuso l’Atalanta a Manchester
EPA Increduli La delusione di Josip Ilicic e Ruslan Malinovsky­i, autore del gol su rigore che ha illuso l’Atalanta a Manchester

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