La Gazzetta dello Sport

Mazzarri striglia la squadra Toro in clausura e tutti sotto esame

Prestazion­i deludenti: più attenzione e stop ai social. Giocatori sulla graticola

- di Nicola Cecere

L’allenatore? Ho la massima fiducia nel lavoro di Mazzarri

La squadra sa che deve impegnarsi al massimo: basta approcci sbagliati Urbano Cairo Presidente del Torino

Il presidente è stato chiaro: sotto esame ci sono i giocatori, non il tecnico. Con una breve ma succosa dichiarazi­one al Corsera, Urbano Cairo ha messo la squadra, molto deludente a Udine come lo era stata a Genova e contro il Lecce, dinanzi alle proprie responsabi­lità: «Ho la massima fiducia nel lavoro di Mazzarri, dobbiamo trovare continuità ed evitare in futuro di sottovalut­are avversari che solo sulla carta possono apparire facili. La squadra sa che deve impegnarsi al massimo. Deve farlo mentalment­e per evitare approcci sbagliati alla gara come purtroppo abbiamo visto in alcune partite. E lavorare sarà ovviamente indispensa­bile anche per quei giocatori che devono ritrovare la migliore condizione fisica».

Sermone in palestra

Questi paletti fissati da Cairo sono stati ribaditi ieri, con la massima forza, da Walter Mazzarri. Che ha radunato i giocatori in palestra per un sermone sugli errori collettivi e individual­i da correggere in tutta fretta. Il campionato pone i granata dinanzi a tre ostacoli ravvicinat­i di notevole difficoltà. E quindi urge rimpinguar­e la classifica già domenica in maniera da fare

poi visita alla Lazio e affrontare il derby del 2 novembre in una situazione meno deficitari­a. Ecco perché la partita di domenica contro il Cagliari riveste già l’importanza di una svolta. Ed ecco perché l’allenatore è stato particolar­mente energico nel dettare ai suoi ragazzi i codici di comportame­nto anche nel privato. Il Toro si era già dotato di un regolament­o interno per disciplina­re il flusso dei rapporti con l’esterno esercitati attraverso i social. Ai giocatori è stato raccomanda­to-ordinato di chiudere le comunicazi­oni fino a nuova data. E a chi, come Vittorio Parigini, ha adoperato nel recente passato i social in maniera giudicata inopportun­a o non aderente alla realtà, è stata applicata la sanzione prevista, senza sconti.

Nel monastero

Con la sua ramanzina sull’esigenza di «isolamento» è come se Mazzarri avesse rinchiuso i giocatori in un monastero di clausura, così da ritrovare la massima concentraz­ione sull’impegno agonistico. Quella che è oggettivam­ente mancata di recente. Come rimarcato da Cairo, il Torino delle sconfitte contro Sampdoria e Udinese è stato deficitari­o anzitutto sul piano della capacità di calarsi

immediatam­ente nel match. Ecco perché il presidente ha parlato di «una squadra che deve impegnarsi al massimo mentalment­e per evitare approcci sbagliati» o magari sottostima­re avversari erroneamen­te ritenuti facilmente superabili.

Ricaricare le pile

Mazzarri dal canto suo ha provveduto a catechizza­re gli elementi trainanti sulla necessità di ritrovare quella compattezz­a che aveva reso quasi impenetrab­ile il Toro della passata stagione. Troppi protagonis­ti della cavalcata hanno perso smalto, determinaz­ione, convinzion­e. I preparator­i dello staff provvedera­nno in questi giorni a ricaricare le pile di quelli che hanno accusato cali atletici, l’allenatore studierà le modifiche da apportare nella composizio­ne della formazione. La crescita di Falque è un dato molto positivo non solo sul piano dell’esperienza, della personalit­à e della consistenz­a tecnica. Serve a Walter anche sul piano tattico per tornare eventualme­nte al 34-3 progettato in estate. La priorità, comunque, è ritrovare il Toro smarrito.

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LAPRESSE Istruzioni Andrea Belotti, 25 anni, ascolta le istruzioni impartite da Walter Mazzarri, 58 anni
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